Coprifuoco Lombardia (all’unanimità), Bari chiude movida… Si sfalda esercito dei Don Abbondio

Coprifuoco Lombardia, chiesto all’unanimità da tutti i sindaci e , cosa mai vista, da tutti i partiti della Regione.

Lega, Pd, M5S, Fratelli d’Italia, Governatore leghista e sindaci del Pd tutti insieme e tutti costretti all’accordo da una forza più forte: la velocità del contagio.

COPRIFUOCO LOMBARDIA DA GIOVEDI’, DALLE 23 ALLE 5

Da giovedì, dalle 23 alle 5 tutti a casa in Lombardia. Sembra una cosa estrema più che drastica. Ma non lo è, estremo è quel che aspetta la Lombardia se il coprifuoco non funziona. Se coprifuoco non funziona, allora centinaia e centinaia di ricoveri al giorno e fino a 600 ricoverati in terapia intensiva. Non è un comizio, un tweet o una battuta da talk show, è calcolo matematico. La matematica del contagio dice che a questa velocità il 31 ottobre, tra dieci giorni non a Natale, si va fuori strada.

NO SHOPPING AL WEEK-END, NO MOVIDA

No shopping al week-end è l’altra regola che arriva e No movida è quella che si cerca di applicare. Anche qui, drastiche ma non estreme misure. Ma molti umori di gente marciano e fermentano contro mano. Contro mano non rispetto a Stato, governo, Regione. Contro mano rispetto alla realtà. Si sente: ci tolgono, ci tolgono…L’alcol, l’aperitivo, la passeggiata al centro commerciale, ci tolgono addirittura la notte. Tutte cose e situazioni che, questo è il difficile, l’improbo da capire, non possediamo più in pieno quando sul pianeta c’è una pandemia. 

Governi di tutto il pianeta e in questo momento soprattutto di tutta Europa bloccano, limitano, chiudono. Angela Merkel ha detto chiaro ai suoi cittadini: “State a casa”. Tre parole di una nettezza che si stenta a trovare nelle tremila parole di Giuseppe Conte. Coprifuoco a Parigi e in mezza Francia, pubblici esercizi semi chiusi a Londra, coprifuoco a Liverpool e chiusure in Irlanda e Scozia. E in Spagna e in Repubblica Ceca. E in Polonia di uno stadio di calcio stanno facendo un ospedale.

RITORNO ALLA NORMALITA’

Ritorno alla normalità dicevano questa estate e ancora a settembre vagheggiavamo di ritorno alla normalità. Ritorno alla normalità cui possiamo dare appuntamento tra un paio di anni da adesso. Un paio d’anni almeno, se va bene. Ma quante cose ci siamo inventati: che una pandemia fosse questione di quattro mesi, da marzo a giugno. Che ci fosse stato il giorno mai giunto di contagio zero. Che coronavirus non facesse più male. Tutti miraggi, illusioni.

Come quella ricorrente del vaccino domani. I vaccini anti Covid saranno somministrabili, se va molto bene, a minima parte della popolazione nella seconda metà del 2021. Se va molto bene. Quando si sente dire: dosi pronte a dicembre, gennaio si sente pronunciare una possibile verità che però è solo mezza verità e senza l’altra metà risulta falsa. Dosi pronte a dicembre per l’ultima sperimentazione, non per la somministrazione. E poi un vaccino si testa solo con il tempo e somministrandolo su larga scala. Senza dargli uno o due anni di tempo nessun vaccino domerà coronavirus.

DAL CONTENIMENTO ALLA MITIGAZIONE

Dal contenimento alla mitigazione dicono ora i medici e i virologi ma facciamo di tutto per non voler capire e sapere. Contenimento è quando controlli il contagio, individui subito i contatti dei positivi, circondi i focolai, li spegni. Questa linea di difesa è saltata, punto. Troppi positivi, il tracciamento li trova quando hanno già avuto altri e molti contatti, cioè quando è ormai inutile. Ora si arretra alla mitigazione che vuol dire ridurre il numero e la frequenza dei contatti tra umani. Con il contenimento si spezzano le linee di rifornimento del virus, con la mitigazione si cerca di non dargli alimento. E l’unica è avere contatti e scambi sociali per l’essenziale e non altro. Scuola, lavoro sì e invece intrattenimento e svago no.

BARI CHIUDE STRADE MOVIDA, DE LUCA SI ERA AVVIATO PER PRIMO

Bari, il sindaco di Bari ha chiuso le strade della movida, De Luca governatore della Campania si era avviato per primo nel limitare orari e modalità della sera e della notte in città. De Luca non aveva esagerato, si era solo mosso più veloce. Con il passo falso e disperato delle scuole chiuse, ma con il tentativo di tenere il passo e la velocità del contagio.

ESERCITO DEI DON ABBONDIO

Non così il presidente del Consiglio, non così Giuseppe Conte nella versione “lockdown, non voglio sentire neanche la parola”. No, lockdown no perché il paese non lo sopporterebbe economicamente. Ma il coraggio di dire al paese che non c’è tempo e spazio per movida, aperitivo, cene di gruppo, feste e incontri e shopping di massa…Questo coraggio Conte non l’ha avuto. Capeggiando il potente esercito dei Don Abbondio che ha reclute, sottufficiali e ufficiali per ogni dove della società italiana. Esercito dei Don Abbondio che dalla Lombardia a Bari, dalla Campania al Piemonte pensa di bissare il coprifuoco lombardo si sta sfaldando. Non per sopravvenuto coraggio ma per esponenziale contagio.

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