Coronavirus, scuola a distanza anche a settembre? Azzolina ammette che ci pensano

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Aprile 2020 - 08:41 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, scuola a distanza anche a settembre? Azzolina ammette che ci pensano

Coronavirus, scuola a distanza anche a settembre? (Nella foto Ansa la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina)

ROMA – C’è l’eventualità che non si torni a scuola neppure a settembre. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina a Che Tempo che Fa spiegando che il governo sta pensando a “un piano per la ripresa delle scuole a distanza anche in autunno” se dovessero esserci ancora pericoli legati al Covid-19.

Intanto il Consiglio dei ministri di oggi, dovrebbe varare il decreto che prepara la fine dell’anno scolastico e l’inizio del nuovo a settembre. Due le ipotesi per la maturità e altrettante per gli esami di terza media, a seconda che si torni in classe il 18 maggio o non si rientri più a scuola fino a settembre. 

Uno dei tanti scenari, ha detto la ministra, è un ritorno in classe che preveda una maggiore distanza tra gli studenti. Ma non è semplice: “Penso al problema atavico delle classi pollaio – ha spiegato – in cui è difficile tenere la distanza di un metro. Io e tutto lo staff del ministero, con i sottosegretari, lavoreremo a tutti gli scenari possibili”. 

Sulle prove per la maturità, Azzolina ha confermato le ipotesi circolate nei giorni scorsi. Due le possibilità: se si tornerà a scuola entro il 18 maggio, ci sarà una prova nazionale di italiano gestita dal Miur e la seconda prova sarà preparata dalla commissione interna, per garantire prove attinenti agli apprendimenti.

“Se non si tornasse a scuola ci sarà un’unica prova orale. Chiedo agli studenti responsabilità, sono il futuro del Paese”, ha raccomandato la ministra. Gli studenti saranno ammessi tutti alla maturità, “ma questo non vuol dire essere promossi – precisa – Gli studenti saranno tutti ammessi perché non abbiamo la certezza matematica di essere arrivati al 100% degli studenti con la didattica a distanza. Se ci fosse anche un solo studente a cui non è stato garantito il diritto costituzionale all’istruzione, io devo dargli una possibilità”.

Anche per la terza media ci sono due scenari diversi. Se non si torna in aula entro il 18 maggio “gli studenti presenteranno un elaborato fatto con i loro insegnanti e saranno scrutinati durante lo scrutinio finale”. “L’esame ci sarà comunque. Ci sono Paesi che lo hanno eliminato, altri no”, ha sottolineato la titolare del dicastero di Viale Trastevere.

Infine sul rientro o meno in classe prima della fine di questo anno scolastico, la ministra ha chiarito: “Non è il ministro dell’Istruzione che può stabilire quando il virus finisce. Fino a quando non ci sarà sicurezza i ragazzi non torneranno in classe”.

Certo, ha chiarito rispondendo ad un’ultima domanda, “Se c’è un rischio sicuramente no”, non si rientra a scuola. “Ascolterò quello che le autorità sanitarie diranno. La politica sarà ancora più prudente e si assumerà tutte le responsabilità: mai e poi mai metteremo a rischio la vita degli studenti”, ha concluso. 

Fonte: Che Tempo che Fa