Coronavirus, foto Ansa del ministro Boccia Coronavirus, foto Ansa del ministro Boccia

Coronavirus, il ministro Boccia: “Lo stato di emergenza è la nostra Arca di Noè”

Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia: “Coronavirus? Lo stato di emergenza è la nostra Arca di Noè”.

Tanti elettori di centrodestra, dice il ministro Francesco Boccia al Messaggero, “sanno che la proroga dello Stato d’emergenza è un atto dovuto proposto dal Governo che ha messo in sicurezza sanitaria il Paese.

Lo stato di emergenza è la nostra Arca di Noè”.

“La risposta del governo all’emergenza coronavirus? Sono morti italiani anche al Sud, anche se i numeri sono stati diversi – spiega -.

Ci siamo basati sulle valutazioni del comitato tecnico-scientifico, sui rischi potenziali e ci siamo assunti le responsabilità”.

Oggi “è diverso, ci sono strumenti e conoscenze e lo prevede già la legge in vigore che sarà possibile circoscrivere i territori in caso di crisi improvvise”.

L’Italia è “un modello nel mondo sulla protezione della salute e della vita.

Fino a quando il Covid19 sarà in circolazione potranno sempre servire misure eccezionali.

Ho fiducia nel senso di responsabilità dell’opposizione”.

Dalla riapertura delle regioni del 3 giugno scorso l’uso dei decreti ministeriali “è stato ridotto quasi a zero – ricorda Boccia -.

Il numero dei Dpcm è stato intenso solo nelle settimane più drammatiche del lockdown quando era necessario assumere decisioni immediate e per tutelare la vita.

Quelle esigenze non ci sono più”. Per Boccia tuttavia gli italiani stanno sottovalutando il virus nelle abitudini quotidiane:

“Hanno fatto male alcune esternazioni che per quanto fondate e non ho alcun dubbio a considerarle tale, hanno potuto influenzare la gente e far credere che sia tutto finito”.

Se l’epidemia “torna a dilagare rischiamo di non poterci rialzare più”

Rispetto alle tensioni nel governo, per Boccia, se l’esecutivo cadesse l’unica strada sarebbe tornare alle urne:

“L’alternativa non esiste”.

Per le Regionali, il ministro confida in un’alleanza locale con il M5S “soprattutto lì dove, “come in Puglia”, il mancato accordo avvantaggia la destra. (Fonte: Il Messaggero).

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