ROMA – “A chi soffre dico lo Stato c’è”. Così il premier Giuseppe Conte esordisce in una nuova conferenza stampa convocata nella serata di sabato 28 marzo. Conferenza in cui annuncia un nuovo Dpcm che dispone l’erogazione di 4,3 miliardi in favore dei Comuni per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Ai Comuni, andranno anche 400 milioni “con ordinanza della Protezione civile con il vincolo di utilizzare queste somme per le persone che non hanno i soldi per fare la spesa”.
“Non lasciamo nessuno solo e abbandonato a sé stesso”, ha detto Conte precisando che “coinvolgiamo i sindaci che sono le prime sentinelle sulle esigenze dei cittadini”. “Siamo vicini alle persone bisognose, dobbiamo aiutare chi è maggiormente in difficoltà”, ha aggiunto.
“La ministra Catalfo e l’Inps stanno lavorando senza sosta – ha continuato il premier – Vogliamo mettere tutti i beneficiari della Cassa integrazione di accedervi subito, entro il 15 aprile e se possibile anche prima”.
“Oggi abbiamo con il Dpcm anticipato l’erogazione di 4,3 miliardi di risorse del fondo di solidarietà ai comuni – ha spiegato poi il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri – per dare ossigeno immediato ai bilanci e aggiungiamo 400 milioni con un’ordinanza della protezione civile che saranno distribuiti ai comuni tenendo conto della dimensione demografica ma anche dei requisiti socio economici per poter erogare immediatamente aiuto alle persone piu in difficoltà sia attraverso l’erogazione di buoni spesa che la distribuzione diretta di generi alimentari e prodotti di prima necessità”.
Le parole della presidente della Commissione Ursula Von der Layen, secondo la quale i “coronabond sono solo uno slogan”?
“Il compito delle proposte” non è stato affidato a lei, replica Conte. “Ora c’è un dibattito in corso. Tutti i dibattiti sono giusti, “ma qui c’e’ un appuntamento con la storia. Con una emergenza mai così inaudita”. “Non c’e’ uno Stato membro che si salva da solo. Si tratta di dimostrarsi inadeguati o no. L’Italia è consapevole della reazione poderosa che la storia ci chiama ad operare. Non passerò alla storia come chi non ha fatto nulla”. “Mi batterò fino all’ultima goccia di sudore”, ha detto il presidente del Consiglio.
Sulla possibilità di estendere il reddito di cittadinanza con l’emergenza coronavirus, Conte precisa: “Sono allo studio un ventaglio di proposte, la vita dei cittadini europei è messa a dura prova da questo tsunami. Non ci può essere una soluzione ma un ventaglio di proposte eccezionali sul piano economico e sanitario”.