Coronavirus, nuove regole sanitarie per tutta Italia: no strette di mano, distanza di 1 metro, anziani a casa Coronavirus, nuove regole sanitarie per tutta Italia: no strette di mano, distanza di 1 metro, anziani a casa

Coronavirus, nuovo decreto del governo: anziani a casa, no cinema e teatri, eventi sportivi solo a porte chiuse

Coronavirus, nuove regole sanitarie per tutta Italia: no strette di mano, distanza di 1 metro, anziani a casa
Coronavirus, nuove regole sanitarie per tutta Italia: no strette di mano, distanza di 1 metro, anziani a casa (nella foto ANSA il premier Conte)

ROMA – Via libera definitivo dell’Aula del Senato al dl sull’emergenza Coronavirus. Il testo è stato approvato a Palazzo Madama con 234 voti a favore, cinque astenuti e nessun contrario. Nella bozza in questione non è però contenuta la chiusura delle scuole e delle università, che dovrebbe essere disposta nelle prossime ore, come ha anticipato la ministra dell’Istruzione Azzolina.

Stop a congressi cinema e teatro fino al 20 marzo. Nello specifico si prevede la sospensione di congressi, riunioni, meeting ed eventi sociali, per il personale sanitario e il personale che garantisce i servizi pubblici essenziali e di pubblica utilità; rinvio di tutte le attività convegnistiche e congressuali; sospensione di manifestazioni di qualsiasi natura, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato e in luogo chiuso aperto al pubblico (inclusi cinema e teatri), che comportino affollamento di persone e che non garantiscano il rispetto della distanza di sicurezza/interpersonale di almeno un metro.

Divieto per accompagnatori dei pazienti di permanenza nelle sale di attesa dei Dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salvo specifica indicazione del personale sanitario del triage; limitazione dell’accesso di parenti e visitatori a strutture quali hospice, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani autosufficienti e non, ai soli casi consentiti dalla direzione sanitaria della struttura, adottando le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.

Gli anziani sono invitati a stare in casa: “Raccomandazione a tutte le persone anziane e/o affette da patologie croniche, con multimorbilità, nonché con stati di immunodepressione congenita o acquisita di limitare le uscite non strettamente necessarie ed evitare luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza/interpersonale di almeno un metro”.

Sono caldamente consigliati i seguenti comportamenti: “lavaggio frequente delle mani; igiene respiratoria (starnutire o/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie); mantenimento nei contatti sociali di una distanza interpersonale di almeno un metro; evitare abbracci e strette di mano; evitare scambi di bottiglie, bicchieri in particolare durante attività sportive”.

Prorogate le porte chiuse per lo sport fino al 20 marzo in tutta Italia. La previsione prevede la “sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei Comuni diversi da quelli” della zona rossa. Inoltre, si mira a stabilire il divieto di trasferta dei tifosi residenti nelle Regioni e nelle province delle zone rosse e gialle per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti Regioni e province. Inoltre, si punta a prevedere che lo sport di base e le attività motorie in genere, svolti all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono consentiti esclusivamente nel rispetto delle raccomandazioni sanitarie (come il lavaggio frequente delle mani, il mantenimento nei contatti sociali di una distanza interpersonale di almeno un metro, l’evitare scambi di bottiglie, bicchieri in particolare durante attività sportive).

È stato inoltre raccomandato “ai comuni, agli enti territoriali, alle associazioni culturali e associazioni sportive di offrire attività ricreative individuali alternative, che promuovano e favoriscano le attività all’aperto (senza assembramenti) o presso il proprio domicilio”. (fonti ANSA – AGI)

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