Coronavirus, Elena Fattori (senatrice e biologa): "Io contraria a circolare sui bambini" Coronavirus, Elena Fattori (senatrice e biologa): "Io contraria a circolare sui bambini"

Coronavirus, Elena Fattori (senatrice e biologa): “Io contraria a circolare sui bambini”

ROMA – “Io non sono favorevole alla circolare del Viminale sui bambini”. Parola di Elena Fattori, senatrice del Gruppo Misto e biologa che in una intervista a Radio Cusano Campus dice la sua su alcune incongruenze dell’emergenza coronavirus.

Ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, la senatrice premette che “nessuno immaginava questo scenario, solo qualche regista di film di fantascienza. Vero è che la grande pandemia era sempre stata nei pensieri degli scienziati. Ci sono già state e sono state contenute, come Ebola e Sars, questa purtroppo è sfuggita di mano”.

Le epidemie, spiega ancora Fattori, “sono dovute al passaggio di virus dagli animali agli uomini quando c’è una promiscuità tra specie selvatiche e uomo. Certo una cosa del genere dà l’idea di quanto possiamo essere fragili se non stiamo attenti”.

“Dal punto di vista politico penso sia importante capire come uscirne”. E spiega perché l’ora d’aria concessa dal Viminale ai bambini non sia una buona idea: “Sto notando che molti l’hanno presa come un tana libera tutti. Mantenere queste restrizioni è fondamentale. E poi bisognerà immaginare come uscirne perché non è che dall’oggi al domani si può pensare di tornare alla vita di prima, ci dovrà essere una gradualità con una modalità di vita che non sarà come quella precedente”.

“Giusta –  invece – la proroga del lockdown in tutta Italia, per ora sembra stia evitando il controllo della pandemia sotto la Lombardia. Mi sembra che l’epidemia non stia prendendo piede al sud come in Lombardia quindi mi è sembrata una decisione abbastanza seria”.

Sul ritorno alla normalità, Fattori precisa: “Bisogna capire perché mancano i dispositivi di protezione individuale. Amici che lavorano in ospedale mi raccontano di situazioni in cui non si possono proteggere. Va messo in sicurezza tutto il personale sanitario, tracciare meglio le infezioni con un protocollo unico per i tamponi, poi mettere a punto test per capire chi ha avuto le infezioni, poi le riaperture dovranno essere graduali. Con delle chiavi di emergenza che consentano di riattivare il lockdown qualora le infezioni ripartano”. 

La senatrice è scettica anche   “Trovo grave che un farmaco come Avigan, che non ha alcuna efficacia, sia stato sperimentato sulla scia di un video pubblicato sui social. Queste sono le cose che girano sui social e eccitano gli animi e il politico cerca di accontentare queste richieste. In un contesto già di risorse limitate disperdersi su cose che non funzionano fa sprecare tempo e risorse fondamentali”.

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