ROMA – “Non stringete la mano a nessuno, il contagio è letale. Usate il saluto romano, antivirus e antimicrobi”. Non ha resistito, Ignazio La Russa, a rilanciare il post di un suo collega di partito, a condividere la battutaccia sul coronavirus di un suo collega di partito. Andrea Nadalini, assessore di Fratelli d’Italia del Comune di Codroipo (Udine), era stato il primo a pubblicare la frase, con tre faccine con mascherina, casomai non si fosse capita l’allusione alla sindrome cinese.
Quando è apparsa però sul profilo Twitter di La Russa la vicenda social ha suscitato il prevedibile clamore, e le inevitabili polemiche. Tanto più che la fine, come si dice, era più che nota. Rimozione del post e auto-assoluzione automatica. “Alfonso ha messo sui miei social un post ironico ma forse sul virus potrebbe suonare fuori luogo e gli ho detto di toglierlo”. Forse fuori luogo, comunque sempre colpa di qualcun altro, meglio se un subordinato. Un signore.
Scontati i commenti dei parlamentari Emanuele Fiano e Gennaro Migliore che giustamente, quanto inutilmente, segnalano la gravità del’eterno riferirsi a simboli fascisti e il cinico utilizzo di una vicenda drammatica. Più affilata la stilettata di Paola Taverna, M5S. “Ignazio Benito Maria La Russa, di Fratelli d’Italia, si fregia di essere vicepresidente del Senato […] “peccato che oggi sui suoi social se ne esca così, affrontando un tema serio come il coronavirus con un allarmismo e una superficialità disarmanti. Poi, forse rendendosi conto che le sue parole avrebbero potuto puzzare di apologia del fascismo, ha cancellato tutto. Forse mentre lo scriveva pensava agli anni passati, quando da segretario regionale del Fronte della gioventù andava per le vie di Milano insieme ai suoi amici camerati. Per fortuna l’idiozia ancora non è contagiosa”.
Più tardi La Russa, proprio lui, se la prende con gli haters. “Carissimi haters, vi siete accorti che Alfonso dopo circa 5 minuti, su mia richiesta, ha tolto il post prima di qualsiasi commento? Quindi niente gaffe – ha puntualizzato – ma per mia scelta appena letto e spiegandone il motivo. Ma chissà se avessi letto i vostri deliranti commenti arrivati dopo…”. E dalli con questo Alfonso… (fonti Agi, Corriere della Sera)