Coronavirus, nuovo Dpcm verso conferma regole: treni distanziati, stadi ancora vuoti Coronavirus, nuovo Dpcm verso conferma regole: treni distanziati, stadi ancora vuoti

Coronavirus, nuovo Dpcm verso conferma regole: treni distanziati, stadi ancora vuoti

Tornano a salire i contagi e i ricoveri per il coronavirus in Italia. Si va verso la conferma di tutte le misure attualmente in vigore.

Il nuovo Dpcm che sarà firmato dal premier Giuseppe Conte entro fine settimana dovrebbe confermare in blocco le misure anticontagio finora utilizzate.

Resterà dunque l’obbligo di mascherina al chiuso, il metro di distanza, l’igiene delle mani e il divieto di assembramento. Con sole tre regioni – la Valle d’Aosta, il Molise e la Basilicata – a zero contagi, i numeri nel resto d’Italia restano bassi ma non vanno sottovalutati.

Il nodo trasporti pubblici

Si sta cercando di risolvere il problema legato ai trasporti pubblici. Un passaggio importante per il nuovo provvedimento del governo sarà già nella riunione in videoconferenza tra il Comitato tecnico scientifico e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli con al centro i nuovi protocolli per il trasposto pubblico locale.

Sarà quella l’occasione nella quale gli esperti ribadiranno la loro contrarietà all’allentamento delle misure, non solo per quanto riguarda treni, bus e metropolitane ma anche per crociere, discoteche e presenza dei tifosi negli stadi.

Sui trasporti la posizione è chiara: il distanziamento di un metro – e dunque la capienza ridotta – e l’uso della mascherina deve rimanere sia sull’alta velocità sia su treni, metropolitane e bus regionali e locali.

L’unico mezzo di trasporto dove si può viaggiare a pieno carico è l’aereo poiché esistono particolari sistemi di filtraggio dell’aria che viene cambiata ogni 3 minuti.

Dal Comitato arriverà invece il via libera agli scuolabus, anche in questo caso con tutta una serie di prescrizioni. Sì anche alle fiere ad eccezione però di tutta la parte che riguarda la convegnistica.

Discoteche e crociere

Anche su discoteche e crociere la posizione del Cts è particolarmente critica: nel primo caso, viene fatto notare dagli esperti, in tutto il mondo le navi sono ancora ferme e dunque, nel caso si decidesse di riaprire, dovranno essere osservati protocolli molto rigidi, con la previsione di ritardare l’imbarco in attesa dell’esito dei tamponi.

Per le discoteche, invece, tecnici e scienziati sono dell’idea che difficilmente si potranno modificare le norme attualmente in vigore, dunque una capienza di massimo 200 persone al chiuso e di mille all’aperto. In ogni caso, la decisione spetta alle autorità locali e saranno loro ad assumersi la responsabilità di scelte diverse.

Stadi

Lo stesso discorso vale per gli stadi: ad oggi, dicono dal Cts, non ci sono le condizioni epidemiologiche per consentire il ritorno dei tifosi. La questione verrà comunque riaffrontata più avanti, quando ci si avvicinerà alla data d’inizio del campionato.

Una bocciatura che lo stesso presidente federale Gabriele Gravina aveva messo in conto. “Contiamo, se l’evoluzione epidemiologica lo permetterà”, che si possa tornare negli stadi, “magari non dalla prima giornata, mi sembra un po’ ottimistico”.

Buona parte dei temi sul tavolo del Cts dovrebbero comunque finire nel provvedimento del governo. Tra giovedì e sabato dovrebbe essere convocato un Consiglio dei ministri per mettere a punto il testo e per la durata del provvedimento.

Non è stato infatti ancora deciso se le misure saranno in vigore fino alla fine dello stato d’emergenza – attualmente fissato al 15 ottobre – o se verranno prorogate per un periodo più breve e poi si stabilirà più avanti in base all’andamento della curva dei contagi. (Fonti: Ansa, Corriere).

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