Coronavirus, il vaccino non sarà obbligatorio. L’annuncio di Conte

Il vaccino per il coronavirus non sarà obbligatorio. Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte.

“Non ritengo che il vaccino debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione”, ha detto il presidente Conte ad un evento a Ceglie Messapica, in Puglia.

In quella che potrebbe essere la sua ultima uscita pubblica prima della pausa estiva Conte prova a infondere ottimismo riguardo alla crisi Covid.

Il premier ha parlato anche dei tempi per averlo: “Se mi dovessero confermare queste proiezioni ottimistiche c’è la possibilità di mettere il vaccino presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi Ue”.

“Quanto presto? Mesi diciamo. Entro l’anno? Speriamo”. Un augurio, quindi, nella speranza che il vaccino arrivi già entro la fine del 2020.

“Pubblicheremo tutti i verbali”

Nella stessa sede il premier ci tiene ad eliminare i dubbi sull’operato del governo nelle settimane più critiche del Covid. Dire che su Alzano e Nembro “ho mentito ai pm è una sonora sciocchezza”, afferma, rivendicando di aver agito “con ponderazione e responsabilità”.

Anche sul lockdown nazionale, perché – scandisce – “mettere in sicurezza il Sud significava mettere in sicurezza il Paese”.

Il lockdown nazionale, secondo i verbali desecretati, il Cts in principio non lo consigliò. “Ma il fatto di aver lavorato al fianco degli scienziati non significa che avremmo ceduto loro responsabilità”, sottolinea Conte.

Sulle polemiche riguardanti la secretazione dei verbali è netto: “Quando c’è un processo decisionale così delicato io rivendico che quei verbali restino riservati. Ma non ho mai posto il segreto di Stato. E consentirò la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere”, spiega.

Ripercorrendo quei primi giorni di marzo, il premier ricorda il rapidissimo moltiplicarsi dei contagi e l’esodo da Nord a Sud che obbligò il governo prima a chiudere la Lombardia, e poi il Paese. “E se l’Italia ora è un modello il merito è di tutti gli italiani”.

Piovono applausi. Prima e dopo l’arrivo sul palco, nonostante le regole anti-assembramento, al passaggio di Conte è un proliferare di “benvenuto”, di selfie, di tentativi di strette di mano.

Il quiz “Chi porteresti a Cena?”

La Puglia, a settembre, sarà l’Ohio delle Regionali. Con Michele Emiliano a testimoniare le difficoltà dell’alleanza M5S-Pd. Ma è lì che Conte punta.

“Tra Grillo e Casaleggio andrei a cena con Grillo, si parlerebbe di futuro. Crimi e Zingaretti li porterei entrambi a cena per parlare di Regionali”, spiega il capo del governo concedendosi al quiz estivo “chi porteresti a cena?”.

Con Luigi Di Maio, invece, Conte a cena c’è stato davvero prima del weekend. E chissà l’incontro non abbia sancito una tregua prima dell’autunno e degli Stati Generali.

Di certo, sul referendum per il taglio dei parlamentari Conte è determinato: voterà sì così come sulla legge elettorale. “Sarebbe eccentrico se il premier sostenuto da forze di maggioranza che hanno concordato una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, non la sostenesse”, sottolinea. (Fonte: Ansa).

 

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