RO MA – Corrado Passera ha iniziato domenica 23 febbraio a Roma in suo giro d’Italia che lo porterà, dopo le elezioni europee di maggio, alla costituzione di un partito politico, Italia unica.
Corrado Passera, che è stato amministratore delegato di Banca Intesa e ministro per lo Sviluppo economico, ha illustrato il suo programma, davanti a una platea alcune centinaia di persone, giovani e meno giovani, nell’Arancera di San Sisto, davanti alle Terme di Caracalla, un luogo molto suggestivo della Roma archeologica.
Parlando in gran parte a braccio, con rigore, di argomenti e senza mai perdere l’attenzione del pubblico in un’ora e mezzo di intervento, Corrado Passera, come ha scritto Andrea Garibaldi sul Corriere della Sera, ha spiegato come si possano mettere:
a disposizione del Paese risorse enormi, fra i 200 e i 300 miliardi di euro. Risorse pubbliche, «che sono sotto gli occhi di tutti».
Parlerà probabilmente dello sblocco dei crediti della pubblica amministrazione e indicherà quale può essere il motore per piccole e medie imprese e per le infrastrutture, sulla base di un «modello tedesco». C’è poi da ridisegnare la macchina dello Stato e si dovrà mettere l’Italia nelle condizioni di attrarre investimenti. Nessuna nuova tassa, è l’altro messaggio. Attenzione alle eccellenze italiane, ottimismo sulle possibilità di sviluppo tuttora esistenti.
Da mercoledì 26 febbraio, Passera parte in tour. Comincia da Lucca, simbolo dell’armonia italiana e farà venti tappe fino ad aprile. In ogni luogo, visite ai centri di ricerca, alle imprese che resistono, alle situazioni di disagio. L’obiettivo è doppio: cercare consenso per il partito nascente e trovare persone che ne costituiscano l’ossatura. La presentazione all’Aranciera avviene un giorno prima dell’approdo alle Camere del governo Renzi, con il quale «non ci sono affinità», spiegano dallo staff.
Mentre Passera girerà per l’Italia, avrà anche modo di saggiare i primi passi di Renzi. Se saranno deludenti — ritiene l’ex ministro — gli italiani dovranno avere un’offerta politica diversa da Berlusconi e Grillo. Molta attenzione sarà data ai risultati delle elezioni europee, in particolare a quelli dei partiti di centro. Perché è quella — battute a parte — l’area di più naturale riferimento per la creatura di Passera. Più saranno negativi quei risultati, più lo spazio per il nuovo partito sarà ampio. C’è sicuramente un’attenzione del mondo cattolico «democratico». Sono vicini a Passera personaggi come l’ex presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, e l’ex presidente di Coldiretti, Sergio Marini.
A metà gennaio Passera ha illustrato il suo progetto a Milano a manager, imprenditori, economisti e banchieri riuniti dal club Ambrosetti. Fra gli altri, l’amministratore delegato del gruppo Hewlett-Packard, il numero uno dell’editoriale De Agostini, l’ad di General Electric, il responsabile per Italia e Sud Europa di Royal Bank of Scotland.
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