Corrado Passera presenta “Italia Unica”, il nuovo centrodestra anti Renzi

ROMA – Corrado Passera presenta “Italia Unica”, il nuovo centrodestra anti Renzi. Un partito non personalistico, che occupi l’attuale deserto politico nel centrodestra abbandonato dal berlusconismo in crisi irreversibile, che contenda a Matteo Renzi la leadership del Paese: è l’ultima missione di Corrado Passera, che ha lanciato il 14 giugno “Italia Unica”, embrione già definito di un progetto politico in grado di darsi un’organizzazione e un’identità già in autunno per poter competere sul piano nazionale alle elezioni amministrative del 2015.

“Un grande partito, non sono di centro”. E’ la prima affermazione forte, identitaria, che esclude giochetti e maquillage dell’ultima ora solo per spuntare qualche rendita politica. 59 anni, ex banchiere, Passera non è alla prima “discesa in campo”:

Passera è stato amministratore delegato di Banco Ambrosiano Veneto, di Poste, di Banca Intesa. Poi, ministro dello Sviluppo economico nel governo Monti: e qui prese il «contagio» per la politica, alla soglia dei sessanta. (Andrea Garibaldi, Corriere della Sera)

Tuttavia, rispetto a Italia Futura con Montezemolo e alla breve avventura montiana di Scelta Civica, scelte in fin dei conti abbastanza fallimentari rispetto alle aspettative, ha alzato il tiro, ambendo obbligatoriamente alla guida di un grande partito moderato liberale e popolare che raccolga i delusi del centrodestra, i potenziali futuri delusi da Renzi. Non una federazione che unisca piccole sigle, non un piccolo cabotaggio elettorale:

Non pensiamo a una federazione di partiti ma a una cosa del tutto nuova, l’importante è che si smetta con i partiti personali, che portano alla malattia del populismo. Ncd e Udc stanno sparendo in una posizione sussidiaria nel governo, Forza Italia tenta alleanze con forze estreme spingendo i moderati verso il Pd e l’astensionismo.

Se questo è il contesto politico, la sfida di Passera passa dalla costruzione di una classe dirigente all’altezza. 2mila presenti alla kermesse di presentazione agli ex studi cinematografici sulla via Tiburtina hanno applaudito i criteri scelti. Fra i presenti negli Studios sono state notate l’ex ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, e l’ex presidente della Commissione Giustizia alla Camera, Giulia Bongiorno. Fra gli altri c’era anche Elisabetta Gualmini, presidente dell’Istituto Catteneo. Una buona posizione per osservare chi c’è e chi non c’è: Stefano Feltri su Il Fatto Quotidiano spiega qual è il bacino di personalità alle quali attingere.

Ci sono alcuni collaboratori e “amici” di quanto stava alle Poste negli anni Novanta, poi tanti di banca Intesa (come Mario Ciaccia, ex banchiere per le infrastrutture che lo aveva seguito al governo) e del ministero dello Sviluppo. A fianco di Passera la moglie, Giovanna Salza, che lo ha sempre incoraggiato a lanciarsi in politica. Tocca anche a lei leggere la carta dei valori mentre sul pavimento degli studios viene composta una enorme Italia di cartone. (Stefano Feltri, Il Fatto Quotidiano)

Senza avversari, Renzi può diventare un problema di democrazia. La considerazione di Matteo Renzi è tutt’altro che lusinghiera, un “gattopardo travestito da ghepardo”, lo definisce. Denuncia il bluff riformistico: per Passera la nuova legge elettorale è solo un “Porcellum rivisto”, cotesta i pasticci per superare il bicameralismo perfetto (“Voglio una sola Camera”). Propone una carta d’identità del partito con l’insegna “Io siamo” per marcare la distanza dall’uomo solo al comando. Denuncia il rischio che, senza l’alternativa a Renzi, in Italia “è a rischio il nostro futuro democratico”. 400 miliardi di euro da mobilitare subito. E’ il cuore del progetto economico: più celerità nei pagamenti degli arretrati della Pubblica amministrazione attraverso un veicolo societario  costituito ad hoc con beni pubblici come capitale, sblocco dei lavori nei cantieri, 100 miliardi di Tfr messo nelle tasche dei lavoratori dipendenti sotto forma di due mensilità aggiuntive all’anno.

(foto LaPresse)

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