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Corruzione, legge slitta. Governo diviso su allungamento prescrizione

di Emiliano Condò |4 Marzo 2015 18:20

Corruzione, legge slitta. Governo diviso su allungamento prescrizione

ROMA – Slitta di almeno due settimane la discussione in Senato della nuova legge sulla corruzione. E slitta perché non c’è ancora accordo nel governo. Da una parte il Pd, che ha presentato il testo e che punta ad allungare sensibilmente i termini di prescrizione per buona parte dei reati legati alla corruzione. Dall’altra i centristi di Area Popolare (Nuovo centrodestra e Udc) che fanno capire chiaramente di non gradire il testo.

Così nonostante il ministro Maria Elena Boschi parli di “accordo vicino” il testo per ora non esce dalla commissione. Lo scontro tra Pd e centristi riguarda in particolare un intervento sull’art. 161 del codice penale. Secondo un emendamento al disegno di legge presentato da Sofia Amoddio (Pd) e Stefano Dambruoso (Sc) si innalzerebbe da un quarto alla metà il tempo da calcolare, in aggiunta al massimo della pena, per arrivare alla prescrizione del reato. La modifica, su cui Ncd non concorda, alzerebbe fino a 18 anni il tempo in cui si prescrive il reato di corruzione.

Area Popolare ha annunciato il suo no all’emendamento in questione che ha comunque ottenuto il suo via libera in commissione nonostante il voto contrario di Ap, Forza Italia e M5s.  A parlare è stato il capogruppo della commissione, Alessandro Pagano: “Si rischia di portare il termine della prescrizione a 25-30 anni, inammissibile per un paese civile che deve garantire gli innocenti e una ragionevole durata del processo”.

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