Corruzione, Pdl presenta di nuovo l'emendamento 'anti-Ruby' di Sisto

ROMA, 29 MAG – Il Pdl ripresenta per l'Aula al ddl Anticorruzione l'emendamento ribattezzato 'Anti-Ruby' che potrebbe vanificare il processo milanese a carico dell'ex premier Silvio Berlusconi. La proposta di modifica, firmata da Francesco Paolo Sisto, e' stavolta in una duplice versione.

Invece di prevedere che il reato della concussione scatti in caso di scambio di ''denaro o altra utilita''' si da' una scelta: ci potrebbe essere concussione o in caso di 'utilita' patrimoniale' o di 'vantaggio patrimoniale'. Nella trentina di emendamenti presentati al ddl anticorruzione, le proposte di modifica firmate da Francesco Paolo Sisto e Manlio Contento puntano per lo piu' a ridurre soprattutto le pene minime per diversi reati contro la pubblica amministrazione: dalla 'Corruzione per l'esercizio della funzione' alla 'Corruzione tra privati'. A questo proposito, i pidiellini puntano anche a ripristinare i tetti minimi e massimi di pena per la corruzione per l'esercizio della funzione a com'erano prima dell'emendamento del Pd approvato in Commissione Affari Costituzionali e Giustizia: riducendo le condanne da 4 a 8, rispettivamente a 3 e 7.

Poi, ci sono alcune proposte di modifica che mirano a cancellare dei reati previsti dal testo Severino: l''Induzione indebita a dare o promettere utilita'', il 'Traffico di influenze illecite''. Per quanto concerne la 'Corruzione tra privati', Sisto propone di cancellare il secondo comma che parla della pena di reclusione fino a 1 anno e 6 mesi se il fatto e' commesso da chi e' sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti indicati al primo comma e cioe' gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori. I due parlamentari del Pdl chiedono quindi che il reato di 'Corruzione tra privati' sia perseguibile solo a querela della persona offesa.

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