ROMA – La corruzione propria potrebbe essere presto punita con pene che vanno da 6 a 10 anni, mentre fino a oggi le pene oscillano tra 4 e 8 anni. L’inasprimento, voluto dal governo, ha ricevuto l’ok della Commissione Giustizia del Senato ma ha fatto infuriare Forza Italia.
“L’emendamento presentato dal governo in commissione Giustizia sul provvedimento anti-corruzione, ha reso squilibrato l’intero assetto sanzionatorio. Se l’obiettivo è quello di fare una buona legge, occorre una rivisitazione sistematica delle pene. Se al contrario, l’obiettivo è semplicemente licenziare il provvedimento ad una determinata ora, qualunque esso sia, ciò non può che vedere Forza Italia in posizione di energica opposizione”, ha detto il senatore di Forza Italia Ciro Falanga, componente della Commissione Giustizia.
Francesco Nitto Palma, Forza Italia, fa presente che in base all’emendamento del governo “il reato di corruzione sarebbe infatti più rilevante della corruzione in atti giudiziari. Se il governo ci avesse pensato prima, senza pensare solo allo stop dell’aumento della pena da 6 a 10 anni, sarebbe stato meglio”.
Un inasprimento della pena per la corruzione potrebbe essere un problema per Berlusconi, attualmente a processo a Napoli per la presunta corruzione del senatore De Gregorio. Berlusconi è accusato anche di corruzione, stavolta in atti giudiziari, nel procedimento cosiddetto Ruby Ter, quello relativo alla presunta corruzioni delle testimoni ascoltate nel processo Ruby.
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