Corte Conti critica legge di Stabilità: “Va aumentata Iva”

Corte Conti critica legge di Stabilità: "Dubbi su coperture"
Raffaele Squitieri (Foto Lapresse)

ROMA – “La politica economica del governo con la legge di Stabilità riduce i margini di protezione dei conti pubblici e sconta il carattere temporaneo di alcune coperture”: dopo l’affondo dei tecnici del Senato arriva quello della Corte dei Conti, che suggerisce: andrebbe aumentata l’Iva: “Nonostante la riduzione della spesa già impegnativa, le condizioni economiche avrebbero potuto consigliare l’adozione di interventi sulla spesa fiscale (riguardante ad esempio un articolato intervento sulle aliquote Iva agevolate e sulla stessa struttura delle aliquote) eventualmente attutiti, ma non annullati, con misure di sgravio. A rendere fattibile l’intervento è la “limitata dinamica dei prezzi”.

Il duro giudizio è stato espresso da Raffaele Squitieri, che della Corte dei Conti è presidente. Durante un’audizione sulla manovra alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Squitieri ha detto che la scelta di politica economica fatta dal Governo nella legge di Stabilita “utilizza al massimo gli spazi di flessibilità disponibili, riducendo esplicitamente i margini di protezione del conti pubblici, e lascia sullo sfondo nodi irrisolti (clausole, contratti pubblici, pensioni) e questioni importanti (quali il definitivo riassetto del sistema di finanziamento delle autonomie territoriali”.

Secondo Squitieri la legge di Stabilità “sconta il carattere temporaneo di alcune coperture e il permanere di clausole di salvaguardia rinviate al futuro” per cui saranno necessari “consistenti tagli di bilancio o aumenti di entrate” a partire dal 2017.

Come evidenziato già lunedì dai tecnici di Camera e Senato, anche il presidente della Corte dei Conti sottolinea che il taglio della Tasi “cristallizza” la capacità fiscale dei Comuni, avvantaggiando chi ha alzato al massimo le aliquote e penalizzando i Comuni dove la Tasi era meno cara. Così la Corte dei Conti sulla legge di Stabilità. “I servizi indivisibili graveranno sui non residenti” non in grado “di operare il controllo politico sugli amministratori con il voto”.

Per i giudici contabili la tassazione sulla casa risulta ancora senza una fisionomia definita e richiede una particolare attenzione”. In particolare per la Corte dei Conti bisognerà osservare come verrà distribuito tra gli enti il reintegro dei fondi della Tasi sulle prime case. Tra il 2016 e il 2018 l’aggiustamento di bilancio, dice Squitieri, andrà “a gravare prevalentemente sulle amministrazioni locali, con ripercussioni negative sulla qualità dei servizi”. 

 

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