Corte costituzionale, fumata nera numero 20: votazione rimandata

Corte costituzionale, fumata nera numero 20: votazione rimandata
Corte costituzionale, fumata nera numero 20: votazione rimandata (Foto Ansa)

ROMA – Altra fumata nera per l’elezione dei due giudici della Corte Costituzionale nella 20° votazione del 16 ottobre. Le Camere non riescono a raggiungere neanche il quorum richiesto dei 570 voti. Si presentano al seggio allestito nell’Aula di Montecitorio solo in 538. E la Conferenza dei Capigruppo non riconvoca deputati e senatori per martedì prossimo, così come era stato previsto.

La presidente della Camera, Laura Boldrini, si è riservata di fissare più in là la seduta comune del Parlamento, probabilmente la prossima settimana, ma senza indicare una data precisa. Un rinvio deciso, probabilmente, per attendere che le forze politiche raggiungano un accordo che al momento non si profila all’orizzonte.

La Boldrini ha commentato:

“La soluzione non è semplice e non è a portata di mano”.

Secondo numerosi esponenti della maggioranza, nella trattativa su Consulta e Csm peserebbero “ormai tante altre questioni” e non sarà difficile venirne a capo: dalla legge elettorale a veti incrociati su vari provvedimenti e nomine. Senza contare le varie fronde interne ai partiti che tentano in questo modo di far sentire la propria voce.

Intanto presidente del Senato, Pietro Grasso, resta il più votato anche se riduce notevolmente le preferenze: passando dai 117 del 15 ottobre ai 43 del 16 ottobre. Il candidato del Pd, Luciano Violante, si ferma a 10 voti, seguito da Donato Bruno (FI) che ne incassa 8. Tutti gli altri sono schede bianche o voti dispersi.

Oltre all’assenza di molti parlamentari, alla Camera si registrano più che altro fatti di colore: il capogruppo di FdI-An, Fabio Rampelli, prima di passare sotto lo scranno della presidenza per votare, apre un ombrello giallo e grida: “Io voto Joshua Wong”, riferendosi al leader della protesta studentesca di Hong Kong. Quindi mostra un cartello, attaccato sulla camicia con la scritta: “Io sto con gli studenti anticomunisti”.

Ma c’è anche la Lega che insiste con la sua operazione “vota Grasso” per “aiutare la Consulta e per il bene del Senato”. Dopo i volantini dell’altro giorno con la fotografia sorridente del presidente del Senato che invitava a votare per lui alla Corte, oggi rincara la dose mostrando ai colleghi degli altri schieramenti un altro manifestino, sempre a colori, in cui si vede Grasso vestito da cow-boy argentino, vicino a un cavallo, che invita i parlamentari a non votarlo.

“Amigos! – si legge nel fumetto disegnato sulla foto – Oggi non votate per me! Esto in ferie!”.

Ironizzando sul fatto che il presidente del Senato si trova ora in Argentina per una visita di Stato. Alla fine in molti sono convinti che farà prima Napolitano a nominare i “suoi” giudici, cioè quelli che gli spetta di diritto mandare alla Corte, rispetto alle forze politiche che, non è detto riescano ad arrivare a un’intesa nel giro di un mese. Il Colle, si commenta in Parlamento,

“pensa in questo modo di metterci in difficoltà, ma al momento ci sono talmente tanti guai da affrontare, che non sarebbe un gran problema…”.

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