Corte Costituzionale, Pietro Grasso: “O elezione domani o sono problemi”

Corte Costituzionale, Pietro Grasso: "O elezione domani o sono problemi"
Pietro Grasso (LaPresse)

TUORO SUL TRASIMENO (PERUGIA) – “Spero che domani si trovi una soluzione altrimenti il problema diventa ancora più grave”.A parlare è il presidente del Senato, Pietro Grasso, sulla vicenda dell’elezione dei membri della Corte costituzionale e del Csm. A  margine della presentazione del suo libro “Lezioni di mafia” a Isola Maggiore di Tuoro sul Trasimeno, Grasso non entra nel merito delle candidature “perché non partecipo – ha ribadito – alle scelte nella votazione”. E sottolinea che “si è tentato di andare veloci e ad oltranza”.

“Continueremo su questa strada – ha aggiunto – perché abbiamo bisogno di riprendere i lavori parlamentari in quanto le due camere non si possono fermare perché non si trovano degli accordi e delle intese”. “Ci sono – ha concluso Grasso – impegni urgenti da prendere per il paese e non si possono rallentare in questo modo i lavori del Parlamento”.

Grasso è entrato nel merito anche della riforma della giustizia. Per il presidente del Senato si tratta di ” una cosa importante ed è una priorità per favorire anche gli investimenti e il riconoscimento del diritto perché in Italia il corso della giustizia civile è più lungo rispetto ad altri paesi. Io ho un moto di disapprovazione quando sento due persone che parlano fra loro ed uno pretende il riconoscimento del suo diritto e l’altro dice, ‘ma sì fammi causa’. Uno Stato di diritto allora – ha proseguito Grasso – deve fondare sul riconoscimento del diritto la sua forza”.

Per quanto riguarda invece la polemica delle toghe sulla questione della riduzione delle ferie (da 45 a 30 giorni, come si legge nel testo del decreto legge ora al Quirinale), il presidente del Senato, ritenendolo “un aspetto certamente secondario” ha detto: “Io so che i magistrati e tutti i giudici della corte di cassazione e tutti i giudici di merito hanno un tempo ulteriore di vacanza non per le ferie ma per depositare i provvedimenti che hanno introitato l’ultimo giorno perché la motivazione della sentenza ti costringe poi a continuare il lavoro”. “Mantenuta questa necessità – ha concluso Grasso – poi tutti gli altri che non hanno sentenze da fare possono allora veder ridotte le proprie ferie”.

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