Cosentino, Giunta Camera respinge richiesta arresto

Nicola Cosentino

La giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha respinto la richiesta di arresto nei riguardi del sottosegretario Nicola Cosentino.

Secondo l’agenzia Ansa, contro l’arresto hanno votato 11 deputati, in 6 si sono espressi a favore del provvedimento giudiziario mentre il radicale Maurizio Turco si è astenuto.

Ad esprimersi definitivamente sulla richiesta della magistratura sarà l’aula di Montecitorio tra un paio di settimane.

Il relatore Nino Lo Presti (Pdl) ha proposto di respingere la richiesta della magistratura di arresto di Cosentino, e la sua relazione è stata votata dal Pdl e da Domenico Zinzi, dell’Udc. L’altro esponente dei Centristi, Pierluigi Mantini, ha invece votato per l’arresto del sottosegretario,e come lui il Pd, compreso il presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti, e Idv. Domenico Zinzi dell’Udc ha votato contro l’arresto, il suo compagno di partito, Pierluigi Mantini si è detto invece favorevole così come l’Idv Federico Palomba. Assente Bruno Cesario, ex Pd, da martedì con il movimento di Francesco Rutelli. Il radicale Turco si è astenuto per “motivi tecnici”.

«Io sono contrario all’arresto di Cosentino – ha spiegato – ma per ragioni diverse da quelle della maggioranza. L’astensione mi permetterà di poter svolgere in aula una relazione di minoranza e di spiegare la mia posizione». «Abbiamo voluto aderire alla richiesta del Gip – ha spiegato Marilena Samperi del Pd – perché abbiamo trovato elementi documentali, intercettivi e investigativi nel provvedimento che dimostrano riscontri oggettivi dei gravi indizi di colpevolezza di Cosentino», il che «comporta la custodia cautelare in carcere obbligatoria, trattandosi di 416bis» e cioè di un reato associativo. Anche Mantini ha sottolineato «la sussistenza di forti indizi di colpevolezza, che comportano la custodia cautelare obbligatoria».

«Da parte del nostro gruppo – ha aggiunto – c’é la massima attenzione verso i fenomeni mafiosi». «La falange della destra – ha commentato Federico Palomba – ha fatto ancora una volta quadrato attorno al loro uomo, dimostrando una cultura di casta che trasforma l’immunità in impunità». Palomba ha respinto l’accusa di “fumus persecutionis” sollevata dal centrodestra: «La magistratura ha indagato e perseguito uomini di sinistra e di destra». Il presidente della Giunta Castagnetti ha detto che dalla richiesta del Gip «emergono elementi di gravità e di solidità degli indizi di colpevolezza a carico di Cosentino» e in questo caso «c’é l’obbligo del provvedimento restrittivo, trattandosi di 416 bis».

La richiesta di arresto nei confronti del sottosegretario arriva dalla procura di Napoli che ipotizza a suo carico il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Entro il 10 dicembre la delibera della Giunta andrà in aula: per quella data dovranno essere esaminate le richieste di arresto per un deputato. Montecitorio deciderà dunque per il caso Cosentino.

Mercoledì 25 in Senato c’è la mozione di sfiducia contro il segretario presenttaa da Pd e Idv. Il vicecapogruppo dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, ha invitato la maggioranza a difendere l’esponente del governo spiegando che, diversamente, si finirebbe col creare le condizioni per colpire anche Silvio Berlusconi.

Per il capogruppo del Pdl alla Camera,  Fabrizio Cicchito,  l’opposizione alimenta «insulti e aggressioni» alla Giunta per le immunità della Camera per il no all’arresto di Nicola Cosentino.

«E’ evidente che per Di Pietro e qualche altro l’unica linea possibile è quella della manette. La maggioranza dei componenti della Giunta per le Autorizzazioni è stata di diverso parere e ha rilevato l’esistenza di un fumus persecutionis; non per questo va insultata e aggredita. C’è chi sta cercando di creare un pessimo clima nel nostro Paese. Va in questo senso anche la sollecitazione di chi a livello politico sostiene che tutto ciò che i magistrati affermano o deliberano va accettato a scatola chiusa».

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