Cosentino chiama a raccolta il Pdl con un sms, poi dice: “Se Berlusconi me lo chiede pronto a sacrificio”

Nicola Cosentino

Nicola Cosentino chiama a raccolta i deputati del Pdl in vista del voto di domani in Aula che, con il voto favorevole delle opposizioni e dei finiani, potrebbe dare il via libera all’utilizzo di 46 intercettazioni telefoniche tra lui e alcuni imprenditori accusati di essere legati alla camorra. Intanto però l’ex sottosegretario dice: “E’ legittimo l’uso delle intercettazioni” e poi “Se Berlusconi me lo chiede mi sacrifico”, immolando la sua testa sull’altare delle trattative interne alla maggioranza. Non si deve dimenticare, infatti, che proprio sul capitolo Cosentino si è consumata un’aspra battaglia tra berluscones e finiani. Una battaglia che potrebbe riprodursi domani al momento del voto e prefigurare la fine del governo Berlusconi IV.

La chiamata alle armi nel Pdl. Secondo quanto riporta l’Ansa, per assicurarsi il maggior numero di voti contrari all’autorizzazione dell’uso delle intercettazioni, Cosentino avrebbe passato la giornata ad inviare sms a tutti i deputati del gruppo del Pdl per garantire la presenza in aula a Montecitorio. Forse solo per “salvare la faccia” alla maggioranza, visto che lo stesso Consentino dichiara: ”A me non cambia assolutamente la vita: se dovesse il parlamento decidere per l’utilizzo delle intercettazioni, ritengo assolutamente legittimo che lo possa fare. Non eserciterò un’opa sul parlamento circa il vincolo di appartenenza o di maggioranza”.

Alla domanda se accetterebbe di sacrificarsi, se glielo chiedesse Berlusconi, Cosentino però risponde: ”Il presidente potrà chiedermi di tutto, qualsiasi sacrificio c’è da fare se è nel bene de Paese io lo faccio, se sono un problema e penso di non esserlo, non esiterei anche a farmi da parte. Mi pare di capire – dice ancora l’ex sottosegretario – che la questione e’ solo di alcuni che hanno aderito al gruppo di Fli. E’ una polemica politica, una lotta politica che pero’ viene strumentalmente utilizzata anche su altri fronti”.

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