Costi politica: sui nostri 5 € a testa (2,2 mld) la cresta dei partiti (1,6 mld)

Rimborsi elettorali: 5 euro a testa ma dei 2,2 mld i partiti ne spendono solo 580 milioni

ROMA – Costi della politica. Dei 5 euro a testa con i quali per ogni anno di legislatura (politica, regionale, europea) finanziamo l’attività politica, i partiti ne spendono solo una piccola parte per le elezioni. Il resto se lo tengono per rimpinguare i “tesoretti” privati, non necessariamente destinati ad attività immeritevoli, che sfuggono però a qualsiasi tipo di controllo. Sono soldi nostri, si chiamano rimborsi elettorali. Ma i partiti, dei 2,2 miliardi di euro ricevuti, ne hanno spesi solo 580 milioni: il resto se lo tengono, lo risparmiano per finanziare consulenze, affitti, stipendi, contributi ad associazioni ecc…

Questo sistema funziona così del 1994. La Corte dei Conti è andata spulciare nei bilanci redatti dai partiti. 120 milioni l’anno in rimborsi elettorali per 18 anni. 2,2 miliardi in totale ricevuti come rimborsi elettorali: ma per le spese elettorali, si scopre, i partiti hanno speso solo 580 milioni. L’ultimo bilancio conferma l’andazzo: nel 2011 il Pd, ad esempio, ha ricevuto 58 milioni di contributi pubblici, ne ha spesi meno di un terzo per spese elettorali, 16 milioni. 11 milioni se ne vanno in stipendi, 15 per le attività sul territorio. Non tutto il resto, ovviamente, finisce nelle mani spregiudicate di un Lusi o di un Belsito. Ma leggere un bilancio di un partito è una vera impresa. Per dire, la Lista Pannella ha messo all’attivo quasi due milioni da ricevere dal Pdl per una controversia giuridica: di quei 2 milioni non c’è traccia nel passivo del Pdl.

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