Costi politica, tagli indennità anche per Lombardia, Lazio e Molise

ROMA – Anche Lazio, Lombardia e Molise, le tre regioni che andranno presto alle urne, dovranno tagliare le indennità dei Consiglieri e degli Assessori non appena si insedieranno i nuovi organismi, così come le altre Regioni dovranno fare entro il 23 dicembre. Lo prevede un emendamento dei relatori al decreto sui costi della politica, approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera. Se Lazio e Molise non procederanno al taglio dei consiglieri prima delle urne, lo farà il governo.

Il decreto prevede che le Regioni perdano l’80% dei trasferimenti ordinari Statali e che ai consiglieri e agli assessori sia dimezzato lo stipendio se non adeguano gli statuti regionali ai tagli imposti dal decreto, che riguardano per esempio i bilanci dei gruppi consiliari, le indennità degli stessi consiglieri e assessori, e il numero dei Consiglieri in rapporto alla popolazione della Regione.

Le Regioni dovranno adeguarsi entro il 23 dicembre pena la tagliola dei fondi. La norma non potrà essere aggirata dalla tre Regioni che si accingono ad andare alle urne.

L’emendamento stabilsce che le misure del decreto ”si applicano anche alle Regioni nelle quali, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Presidente della regione abbia presentato le dimissioni ovvero si debbano svolgere le consultazioni elettorali entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto”.

Le tre Regioni dovranno adottare le disposizioni del decreto ”entro tre mesi dalla data della prima riunione del nuovo consiglio regionale ovvero, qualora occorra procedere a modifiche statutarie, entro sei mesi”.

Resta il problema del taglio dei consiglieri in base alla popolazione residente: la Lombardia lo ha effettuato già e quindi dalle urne uscirà il numero prescritto già ora di nuovi Consiglieri (80); invece Lazio e Molise non hanno proceduto alla sforbiciata e quindi teoricamente se non si interviene verrebbero eletti più Consiglieri di quanto stabilisce il decreto (50 per il Lazio e 20 per il Molise). Ebbene l’emendamento dei Relatori dice esplicitamente che se le due Regioni non provvederanno nelle more, le elezioni sono comunque indette per il numero già ridotto di Consiglieri.

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