“Cricca Bertolaso”: favori anche per il cinema, poi spunta Marrazzo

Continuano ad emergere particolari importanti sulla “cricca Bertolaso”. L’obiettivo principale erano gli appalti pubblici, ma i componenti della “squadra” avevano buone entrature anche in altri enti. Una corsia preferenziale Angelo Balducci e Diego Anemone – il funzionario delegato alla gestione Grandi Eventi e l’imprenditore romano finiti in carcere per corruzione – erano riusciti a imboccarla nel settore cinema del ministero dei Beni culturali. Referente era Gaetano Blandini con il quale entrambi mostrano di avere un rapporto stretto. Un legame che, nell’informativa consegnata ai magistrati di Firenze, i carabinieri mettono in relazione alla «società Erretifilm della quale Rosanna Thau e Vanessa Pascucci detengono insieme il 75 per cento». Nuovi personaggi emergono dalle carte depositate dai giudici. Anche l’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che – assicura un imprenditore – «c’abbiamo parlato e, di concerto con il Comune, sta facendo arrivare la concessione». Il suo interlocutore è Riccardo Fusi, il patron dell’azienda toscana Btp.

Come riporta il corriere della Sera, la girandola di rapporti per avere i lavori spazia in tutta Italia. Il 18 giugno 2008 «l’imprenditore Alessandro Biaggetti aggiorna Riccardo Fusi, patron di Btp, sulla progressione dei comuni affari in cui è interessato anche il professor Di Miceli (in passato coinvolto in inchieste di mafi), facendo riferimento a un’operazione immobiliare in avanzata fase di sviluppo».
Biagetti
: «Allora… ieri sono stato con il professore… abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti perché si comincia a definire la data della posa della prima pietra… lui ha dato come indicazioni ottobre, novembre… stanno definendo finalmente… perché questa è la parte più rompiscatole di tutte… lo stile… cioè … antico… moderno… contemporaneo … con i vetri… senza i vetri … c… e mazzi… che non è chiaramente il progetto esecutivo… ma è il discorso dello stile… ed in più… la cosa ancora più importante è che abbiamo parlato direttamente con Marrazzo… con il Presidente della Regione… e di concerto con il Comune… sta facendo finalmente arrivare una c… di…concessione. Arrivata la concessione… tu vieni a Roma… si fa la suddivisione dei lotti… e finisce la partita…
Fusi
: «Ma lui come mai non ci da … se ci danno la concessione vuol dire che ci sono dei progetti… ».
Biagetti
: «No… tu chiamala come ti pare… comunque la parte finale… io ti ripeto non me ne intendo… perché ti basti soltanto che per parlare di posa della prima pietra solo in Vaticano devi passare per sei uffici quindi ovviamente è tutto estremamente a rilento».

Il nome di Blandini viene fuori la prima volta nel settembre 2008. I carabinieri intercettano una conversazione tra Francesco Pintus, funzionario ai Grandi Eventi, e Angelo Balducci.
Pintus
: «Direttore, chiedo scusa, quel ragazzo che ha risposto prima è quello nuovo che ci dà una mano … dicevo …».
Balducci
: «Chi è?».
Pintus
: «È quello amico di Bland, quello che ci ha mandato Blandini, quello che gli stiamo sistemando adesso». Gli investigatori annotano: «Parrebbe che in questo coacervo di scambio di favori, questo Andrea sia stato assunto presso il Dipartimento di via della Ferratella, su indicazione di Gaetano Blandini, direttore “Cinema” del ministero dei Beni culturali. E dispongono nuove verifiche. In realtà già nei mesi precedenti erano stati annotati contatti tra Blandini e Balducci quando il settimanale l’Espresso aveva pubblicato un articolo per denunciare come il ministero avesse finanziato un film dove lavorava il figlio dello stesso Balducci. Ma è con il trascorrere dei mesi che il legame viene focalizzato. E a fine settembre, ascoltando le conversazioni di Anemone, i carabinieri verificano che anche lui è in rapporti stretti con il funzionario. È un suo collaboratore, Roberto Molinelli, ad informare l’imprenditore di aver preso accordi al telefono con l’imprenditore. Anemone si agita: «Eh, ma come l’hai sentito? che c’hai parlato per telefono? hai fatto male perché non si parla per telefono!». In realtà al centro dei colloqui c’è la cessione di una macchina.

Nella mattinata di giovedì si è anche appreso che Mauro Della Giovanpaola, uno degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta per i lavori del G8 alla Maddalena, è stato rimosso dalla commissione tecnica incaricata di valutare i progetti per la riconversione dell’ex ospedale al Mare del Lido e quindi del nuovo Palacinema di Venezia. Lo ha deciso il commissario per il palazzo del Cinema, Vincenzo Spaziante. In seguito agli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Firenze, il commissario Spaziante – riportano i quotidiani locali – ha deciso di ridurre a due – Codello e Cattani – il numero dei componenti la commissione tecnica.

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