Crisi, Enrico Letta: "Serve un governo di larghe intese"

ROMA – ''Fare tutti questi annunci senza alcuna strategia, solo perche' qualcuno ti ha obbligato, dimostra che se non se ne va Berlusconi non ci salviamo''. Per il vicesegretario del Pd Enrico Letta, intervistato dalla Stampa, ''in questo momento un governo di larghe intese, un governo 'Super-Ciampi', avrebbe molte piu' chance di fare le riforme'.

Le cose urgenti, dice Letta, sono la riforma del fisco, lo stop ai tagli lineari della spesa, l'intervento immediato sui costi della politica, ''tagliando province e razionalizzando le spese della pubblica amministrazione'', le ''liberalizzazioni vere'', perche' ''i fatti si ottengono toccando le banche, i mercati e le professioni dove ancora ci sono pesanti incrostazioni monopoliste'', e l'intervento ''a livello nazionale e locale'' sulle prviatizzazioni.

''Si puo' fare tutto per decreto'' spiega Letta. ''Basterebbe dire che i comuni sotto i 30 mila abitanti possono avere una sola societa' partecipata. Anche la riforma del fisco si puo' fare in due settimane''. Per l'esponente del Pd, tuttavia, il problema e' un altro. ''La conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti dimostra che siamo commissariati da Francoforte, dove ha sede la Bce, e da Berlino. Insomma l'hanno fatta perche' obbligati da altri''.

Letta dice no all'anticipo della manovra. ''La vogliamo cambiare, intanto perche' e' iniqua, e poi perche' non contiene misure per la crescita e le riforme che hanno chiesto le parti sociali. Ma non e' un problema di tempi: molti di noi – dichiara – non si sono allontanati da Roma apposta, e se si riesce a cambiarla siamo disposti a discuterla in 48 ore. Altrimenti voteremo no, come abbiamo fatto con il decreto precedente''.

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