ROMA – “Non mi uscirà mai una parola negativa su Di Maio o Conte”, ma “qualcosa si è rotto negli ultimi mesi”. “Non mi interessano rimpastini o rimpastoni, le idee non valgono due poltrone, se le cose non si possono più fare è inutile andare avanti. Come in un matrimonio, se si passa più tempo a insultarsi e a litigare che a fare l’amore, meglio guardarsi in faccia e prendere una decisione da persone adulte”: le parole del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dal palco della festa della Lega a Sabaudia (Latina) sono chiarissime. Arrivano dopo un incontro-lampo con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel quale avrebbe chiesto le teste dei ministri Danilo Toninelli (Trasporti), Elisabetta Trenta (Difesa) e Giovanni Tria (Economia). Condizioni che assai difficilmente il M5s potrebbe accettare. La crisi di governo sembra ormai aperta. E si parla esplicitamente di voto a ottobre.
“Se c’è qualcosa da risolvere si risolve in fretta, se c’è da fare una scelta va fatta in fretta. Netta, chiara”. Lo ha sottolineato il vicepremier leghista a Sabaudia. Lunedì, “dopo la Sicilia saremo a Roma magari per fare qualche chiacchierata, ci siamo capiti…”, ha aggiunto. “Nelle prossime ore si decideranno tante cose. Io non sono fatto per le mezze misure. È un mio difetto. Se è bianco, è bianco. Se è nero, è nero. O le cose si possono fare per intero, in maniera efficace e veloce, o star lì per scaldare la poltrona non fa per me”.
Secondo il Corriere della Sera, chi ha parlato con Salvini conferma che il leader continua a compulsare i sondaggi che lo vedono in ogni caso trionfare alle politiche: “Con il centrodestra unito – scrive Monica Guerzoni sul quotidiano di via Solferino – avrebbe un gruppone di oltre 400 deputati e 200 senatori e, in tandem con Fratelli d’Italia, otterrebbe una sostanziosa maggioranza. Ma è la vocazione maggioritaria la suggestione che Salvini accarezza. Con la legge costituzionale del M5S, la Lega potrebbe persino vincere da sola”. (Fonti: Ansa, Corriere della Sera)