Crisi, Napolitano: “Molto preoccupati per il quadro europeo”

ROMA – ”Siamo molto preoccupati per il quadro cupo internazionale ed europeo che si staglia alle spalle” dell’ Italia. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

”C’e’ un breve ritorno di un clima piuttosto invernale, anche nei mercati e speriamo che possa essere rapidamente superato”,  ha detto il presidente della Repubblica, con un riferimento al rialzo dello spread e i segni negativi della Borsa.

“Ci assilla il tema cruciale del rilancio della crescita”, visto che in Italia e non solo restano “inquietanti ed allarmanti i dati economici”.

“C’è urgente bisogno di dare maggiore attenzione all’aggravarsi del disagio sociale delle famiglie, all’aumento della povertà e al rischio di povertà”. L’allarme è stato lanciato dal Presidente della Repubblica, che ha sottolineato come ci sia “una crescita molto seria della disoccupazione e dell’inoccupazione, soprattutto giovanile”. “Un peso – ha aggiunto – che si scarica sulle famiglie” che soffrono “della mancanza di prospettive”.

In questo quadro diventa, per il presidente, ”fondamentale la solidarieta’, ovvero la coesione sociale”. Infatti il peso per troppe famiglie italiane e’ insopportabile e c’e’ ”urgente bisogno di dare maggiore attenzione al disagio sociale ed all’aggravarsi del disagio delle famiglie” troppe delle quali a ”rischio poverta”’.    ”Abbiamo una crescita molto seria di disoccupazione ed inoccupazione, soprattutto giovanile”, ha osservato con preoccupazione Napolitano. Ecco perche’, ha concluso il capo dello Stato parlando davanti ai ministri dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dell’Ambiente Corrado Clini, serve ”un mercato del lavoro piu’ trasparente, meglio regolato, piu’ efficiente ma anche che crei le condizioni per piu’ occupazione per i giovani”.

“Dovrebbe essere chiaro che non basta invocare la crescita, attraverso invocazioni quotidiane talvolta un po’ fastidiose” e “vacuamente polemiche”, ha detto Napolitano, ricordando che il capitolo dell’austerity “non è chiuso”, pur riconoscendo “l’assoluta necessità” di riavviare la crescita nel nostro Paese.

Il capo dello Stato si e’ molto soffermato sul tema della crescita che deve andare di pari passo con ”il consolidamento fiscale ed il riequilibrio delle finanze pubbliche”, pur ”energicamente affrontato dal Governo”.     In un discorso al Quirinale – dove e’ stato presentato il progetto ”Gse, energie per il sociale” – Napolitano ha evidenziato come ”i dati siano ancora allarmanti, non solo in Italia ma in tutta Europa”.

Dati che oltrettutto, ha aggiunto, ”dovrebbere rendere chiaro a tutti che non basta invocare la crescita, con un’invocazione quotidiana talvolta un po’ fastidiosa, quasi che non ci volesse altro che volonta’ e determinazione” per riavviare al volo la ripresa. Non ci sono ”sordita”’ sulla chiara necessita’ di avviare la crescita, ha spiegato. E per questo, sembra dire il presidente alla classe politica, bisogna in queste ore abbandonare ”l’invocazione a volte fastidiosa e vacuamente polemica” della necessita’ della crescita ”come se fosse gia’ chiuso il capitolo dell’austerita”’.

Come in passato quando molti pensarono che bastasse una sola parolina per cambiare le cose ed in Europa si aggiunse la ”crescita” al Patto di Stabilita’.    Ma la crescita si ottiene ”solo con una molteplicita’ di imprese ed azioni pubbliche”, e certamente non senza ”innovazione”.

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