Crisi, Prodi: "La politica delle toppe non risolve"

ROMA – ''L'entrata nell'euro, con l'abbassamento dei tassi di interesse, ci aveva dato tempo per mettere in atto i necessari adattamenti strutturali. Le turbolenze degli ultimi mesi e la mancanza di solidarieta' europea ci hanno tolto questo tempo: ora siamo obbligati a prendere queste misure subito, altrimenti saremo costretti a subire una pesante imposta patrimoniale''. Lo scrive Romano Prodi in un'editoriale sul Messaggero.

''Un solo provvedimento appare utile per contenere lo scetticismo nei confronti della politica italiana e cioe' l'anticipazione di un anno del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio'', anche se, osserva l'ex premier, ''non vengono precisati gli strumenti per metterla in atto e il peso sembrerebbe gravare in prevalenza su misure di carattere sociale, e quindi sulle categorie piu' modeste''.

''Nessun contributo positivo al superamento della nostra tragica crisi puo' essere invece attribuito alle proposte di modifica della Costituzione'', sostiene Prodi, che giudica ''sbagliato'' inserire nella Carta il pareggio di bilancio. Prodi auspica che le decisioni prese possano dare ''un temporaneo respiro alla ripresa dei mercati''.

Tuttavia ''per ricondurre i nostri tassi di interesse a un livello compatibile col nostro debito pubblico e risanare definitivamente le finanze italiane non possiamo sfuggire a misure piu' organiche e severe''. Tra queste la ''lotta all'evasione fiscale'', il ripensamento sugli ''equilibri fra imposte sul lavoro e sui consumi e la '' reintroduzione modulata dell'imposta sugli immobili''.

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