Crosetto: “Tagliamo subito gli stipendi, mi insultano per strada”

ROMA – ''Quello e' stato il primo errore: rinviare. Quante volte sia io che altri colleghi abbiamo sollecitato a fare presto. Questa storia delle retribuzioni ai parlamentari non puo' andare avanti cosi', perche' la gente si arrabbia sempre piu' e l'ira collettiva non la governi. E poi c'e' un secondo errore: quello del governo che non puo' annunciare un decreto nel decreto. Se intende agire che agisca, altrimenti basta''. Lo afferma sui tagli alle indennita' parlamentari previsti dalla manovra Guido Crosetto, ex sottosegretario alla Difesa nel governo Berlusconi.

Intervistato dalla Stampa, Crosetto afferma: ''Io non voglio uscire per la strada e sentirmi insultare solo perche' ho deciso di fare politica ed essere stato democraticamente eletto''. Crosetto sostiene che ''noi prendiamo anche qualcosa meno'' dei colleghi europei: ''chi vuole vedere i miei conti si faccia avanti. Mi accreditano sul conto 4.700 euro al mese. Mi danno 3700 euro di diaria ma io sono di Cuneo e devo vivere a Roma. Mi danno 4.500 euro per la segreteria. Mi danno e spendo''. Secondo Crosetto dalla situazione se ne esce ''riformando lo stipendio dei parlamentari e di tutti gli eletti'' e ''prendendo lo stipendio dei parlamentari come parametro per tutti gli stipendi pubblici''.

Il presidente della commissione Giovannini quindi ''tiri fuori i dati e se non lo fa che la Camera e il Senato chiudano la cosa entro l'anno''

Gestione cookie