Csm, Giovanni Legnini (Pd) eletto vicepresidente a larga maggioranza

Giovanni Legnini è il nuovo vicepresidente del Csm
Giovanni Legnini è il nuovo vicepresidente del Csm

ROMA – Giovanni Legnini è il nuovo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Due volte sottosegretario prima a Palazzo Chigi, poi al ministero dell’Economia, il candidato del Pd è riuscito alla fine a vincere le ultime resistenze che venivano da una parte dei togati proprio per la sua provenienza diretta dall’esecutivo. Mentre è ancora fumata nera per l’elezione dei due giudici costituzionali da parte del Parlamento.

Legnini è riuscito a tagliare il traguardo con una maggioranza ampia, appena più ristretta di quella che quattro anni fa aveva ricevuto il suo predecessore Michele Vietti: 20 voti su 25. Tre schede bianche, una nulla, un voto per Giuseppe Fanfani, che ieri in un pre-plenum informale si era chiamato fuori dalla corsa per la vice presidenza, candidando proprio Legnini.

Riunione decisiva per la sua elezione, nel corso della quale i togati avevano chiesto agli aspiranti vicepresidenti, l’assunzione di una serie di garanzie: far tornare il plenum il vero motore del Csm, valorizzando la sua natura di organo collegiale e mettendo fine a una gestione degli ultimi anni giudicata troppo verticistica; e rivendicare la piena titolarità del Csm a intervenire sulle riforme che riguardano la giustizia e che in questo momento vedono una forte contrapposizione tra governo e magistrati.

Non a caso nel suo discorso di insediamento Legnini ha assunto l’impegno di attribuire “centralità” al ruolo del plenum, depositario della “volontà collegiale” del Csm. Così come, invitando Palazzo dei marescialli ad accettare “la sfida delle riforme”, facendo proprio l’obiettivo del “pieno recupero dell’efficienza della giustizia italiana”, ha sottolineato la legittimità dei pareri del Csm sulle riforme; una prerogativa che sarà esercitata “senza invasioni di campo”, ma “segnalando in modo puntuale” le norme in contrasto con gli obiettivi dichiarati o che possono ledere “ruolo e funzione costituzionale dei magistrati”; funzione che “e’ e dovrà essere sempre autonoma, indipendente e imparziale”.

Sulla stessa linea la richiesta di un “confronto non rituale ma effettivo” con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. “Eludere le tentazioni corporativiste” è stata invece la sollecitazione che Legnini ha rivolto ai componenti del Csm, soprattutto in vista degli impegni che li attendono, come quello “forse senza precedenti” del rinnovo di 400 capi e vice di uffici giudiziari (tra le decisioni “urgenti” c’è la nomina del procuratore di Palermo), per il quale dovrà essere “centrale” il criterio del merito.

Poi, conversando con i giornalisti, ha gettato acqua sul fuoco sulla questione rovente del taglio delle ferie dei magistrati, dicendosi “fiducioso in una conclusione positiva” e ha invitato il Parlamento a pronunciarsi “al più presto” sul reato di autoriciclaggio; infine replicando al premier Renzi sull’articolo 18 e sui tempi troppo lunghi della pronuncia dei reintegro, ha escluso che la colpa sia dei magistrati.

Avvocato cassazionista, 55 anni, sposato con due figli, al Senato Legnini è stato membro e poi vicepresidente della Commissione bilancio, dove ha seguito i più importanti e delicati provvedimenti di politica economica del governo. Per due legislature è stato anche componente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa. E ancora a Palazzo Madama ha fatto parte del Consiglio di Garanzia  e della Commissione contenziosa, il cosiddetto organo di Autodichia, l’organo giudicante interno del Senato e della Commissione Giustizia. Dal 2008 al 2013 è stato Segretario d’Aula del Gruppo Pd.

Diverse le deleghe ricevute da sottosegretario all’Economia nel governo Renzi: tra le altre sui profili finanziari delle politiche di coesione interna ed europea; su questioni inerenti all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, inclusi i giochi; sull’ attività del Comitato interministeriale per la programmazione economica; sui profili finanziari e monitoraggio dei piani di rientro degli enti locali, compresa Roma Capitale.

Da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nell’esecutivo Letta, sue sono state le deleghe all’Attuazione del programma di Governo, all’Editoria, informazione e comunicazione istituzionale.

Dal marzo del 2013 deputato, Legnini è stato alla Camera membro di diverse Commissioni: Trasporti, Politiche dell’Unione Europea e di quella speciale per l’esame di atti di Governo

 

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