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Da ammortizzatori a licenziamenti, ecco riforma del lavoro punto per punto

di Emiliano Condò |20 Marzo 2012 23:53

OMA, 20 MAR – Stretta sulla flessibilita' in entrata, maggiore flessibilita' in uscita e protezione ''universale'' per i lavoratori che perdono il lavoro su modello europeo: e' questa in sintesi la riforma presentata oggi dal Governo alle parti sociali sottolineando che, se aggiustamenti sono possibili fino a giovedi', il confronto e' sostanzialmente concluso e sara' il Parlamento ''l'interlocutore principale'' del Governo. Ecco la proposta del Governo punto per punto:

– CONTRATTI: Il contratto a tempo indeterminato sara' ''dominante'' con il rafforzamento dell'apprendistato per l'ingresso nel mercato del lavoro. – STRETTA CONTRATTI TERMINE: Saranno penalizzati i contratti a termine (ad esclusione di quelli stagionali o sostitutivi) con un contributo aggiuntivo dell'1,4% da versare per il finanziamento del nuovo sussidio di disoccupazione (oltre all'1,3% attuale). Per i contratti a termine non saranno possibili proroghe oltre i 36 mesi.

– NO ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE SE NON SI E' FAMILIARI: insieme alla stretta sulle partite Iva e sui co.co.pro punta a limitare il fenomeno del lavoro sostanzialmente subordinato mascherato da lavoro autonomo. – NO STAGE GRATIS SE SI E' GIA' FORMATI: Dopo la laurea o dopo un master – ha spiegato Fornero – si va in azienda ma non con uno stage gratuito, magari sarà una collaborazione, magari un lavoro a tempo determinato ma è un lavoro e l'azienda lo deve pagare.

– NORMA CONTRO DIMISSIONI IN BIANCO: Nella riforma del mercato del lavoro c'é la norma contro le dimissioni in bianco, strumento spesso utilizzato a discapito delle lavoratrici.

– AMMORTIZZATORI: Il nuovo sistema andra' a regime nel 2017, ma se il nuovo sussidio di disoccupazione (l'Aspi) entrera' in vigore da subito, l'indennita' di mobilita' (che vale oggi per i licenziamenti collettivi e puo' durare fino a 48 mesi per gli over 50 del Sud) sara' eliminata definitivamente solo nel 2017. Per il nuovo sistema sono previste risorse aggiuntive per 1,7-1,8 miliardi. – ASPI: l'assicurazione sociale per l'impiego sara' universale, sostituira' l'attuale indennita' di disoccupazione. Durera' 12 mesi (18 per gli over 55) e dovrebbe valere il 75% della retribuzione lorda fino a 1.150 euro, e il 25% per la quota superiore a questa cifra, con un tetto di 1.119 euro lordi per il sussidio. Si riduce dopo i primi sei mesi. Sara' quindi piu' alta dell'indennita' attuale che al suo massimo raggiunge il 60% della retribuzione lorda (e dura 8 mesi, 12 per gli over 50).

– CASSA INTEGRAZIONE: si mantiene per la cassa ordinaria e la straordinaria con i contributi attuali, ma viene esclusa la causale di chiusura dell'attivita' (resta possibile solo quando e' previsto il rientro in azienda)

– FONDO SOLIDARIETA' PER LAVORATORI ANZIANI: sara' pagato dalle aziende e dovrebbe fornire un sussidio al lavoratori anziani che dovessero perdere il lavoro a pochi anni dalla pensione. Sara' su base assicurativa. E' stato chiesto dai sindacati per fronteggiare l'eliminazione della mobilita'.

– ARTICOLO 18: Il Governo ha annunciato la diversificazione delle tutele sui licenziamenti con il reintegro nel posto di lavoro nel caso di licenziamenti discriminatori e il solo indennizzo (fino a 27 mensilita' di retribuzione) nei licenziamenti per motivi economici (giustificato motivo oggettivo) considerati dal giudice illegittimi. Nel caso di licenziamento cosiddetto disciplinare (giusta causa o giustificato motivo soggettivo) considerato dal giudice ingiustificato sara' possibile per il magistrato decidere tra il reintegro e l'indennizzo economico con il pagamento al lavoratore ingiustamente licenziato tra le 15 e le 27 mensilita'.

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