MILANO – Il consulente della Regione Lombardia, Pierangelo Daccò, avrebbe ammesso ammesso davanti ai giudici di aver pagato le vacanze del governatore Roberto Formigoni. La notizia è riportata da Repubblica, in un articolo firmato da Davide Carlucci e Piero Colaprico. Formigoni ha replicato seccamente che se dovesse essere dimostrato che lui ha dato “vantaggi” da Daccò si dimetterebbe: ”Si va in vacanza con un gruppo ampio, uno paga una cosa, uno paga un’altra e alla fine si conguaglia – ha aggiunto Formigoni – ma non è stato sperperato neppure un euro di denaro pubblico e non c’è nessuna indagine a carico di Regione Lombardia”.
I due giornalisti di Repubblica avevano scritto scrivono che lo yacht di Daccò da giugno a settembre sarebbe stato “a disposizione di Roberto Formigoni”. Secondo Carlucci e Colaprico, quindi, Daccò avrebbe confermato quanto dichiarato da un marinaio dello yacht “Ad Maiora”, ammettendo che, da diversi anni, da giugno a settembre, il suo yacht fosse “a disposizione” di Formigoni.
Formigoni “era mio ospite”, avrebbe detto Daccò, secondo quanto scrive La Repubblica, e quindi “non avrebbe mai restituito nulla”. Il presidente della Lombardia, avrebbe inoltre aggiunto Daccò, è stato “mio ospite” in almeno tre capodanni alle Antille.
Formigoni ha poi accusato Repubblica senza mezzi termini: ”E’ stato compiuto un reato perché ‘Repubblica’ ha pubblicato del materiale sottoposto a segreto istruttorio”.
Daccò è stato arrestato perché ritenuto dai giudici il perno delle inchieste nate sul crac del San Raffaele e sui buchi nei fondi della fondazione Maugeri.
Scrivono Colaprico e Carlucci che Daccò avrebbe anche ammesso che la barca costava a stagione0 “tra i 30 mila e i 50 mila euro”. Ma queste spese, proseguono i due, sarebbero state, a quanto avrebbe detto Daccò, pagate interamente dal consulente.
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