ROMA – "Si può riformare il mercato del lavoro senza toccare l'articolo 18 e fornendo maggiori tutele ai giovani''. Lo afferma Cesare Damiano.
Il responsabile Lavoro del Pd aggiunge: ''Una formula può essere: disboscare i contratti precari; reintrodurre la protezione contro le dimissioni in bianco; attuare uno sconto Irap alle imprese che assumono a tempo indeterminato giovani, donne e over 50; adottare il contratto unico di inserimento formativo proposta depositata nel 2010 alla camera dai parlamentari del Pd della commissione lavoro (fino a tre anni di periodo di prova, nel quale il lavoratore può essere licenziato e, al termine la stabilizzazione che comprende la protezione prevista dall'articolo 18); riformare il processo del lavoro rendendo rapide le cause per licenziamento: una corsia preferenziale che concluda il contenzioso in pochi mesi; applicare la legge delega del governo Prodi sugli ammortizzatori sociali che unifica le casse integrazioni e le indennità di mobilità e disoccupazione; risolvere il problema dei lavoratori non tutelati dall'ultima riforma pensionistica del governo ossia i lavoratori in mobilità con accordi firmati dopo il 4 dicembre 2011, quelli 'esodati' delle poste, quelli eccedenti per effetto della fusione degli enti previdenziali e quelli che si sono licenziati nella certezza della pensione nel 2012 o nel 2013''.
''Questi lavoratori – conclude l'esponente del Pd – non hanno più alcuna tutela e va quindi garantito loro di andare in pensione con le vecchie regole. Tutto questo rappresenterebbe un passo fondamentale verso una maggiore trasparenza, dignità e stabilità del lavoro".