Daniela Santanchè contro Josefa Idem: “È arrogante, se ne deve andare”

Daniela Santachè contro Josefa Idem: "E' arrogante, se ne deve andare"
Daniela Santachè contro Josefa Idem: “E’ arrogante, se ne deve andare” (Foto LaPresse)

ROMA – “E’ un’arrogante, se ne deve andare”. Daniela Santanchè  non usa mezzi termini contro Josefa Idem, ministro dello Sport e delle Pari opportunità accusato di irregolarità fiscali. Secondo la Santanchè “ci sono due pesi e due misure”: “Se fosse successo a noi di destra ci avrebbero cacciate”. Nonostante la situazione sia delicata, la Santanchè è convinta che il premier Enrico Letta sostituirà la Idem “per il suo bene e per il bene del governo”.

Nell’intervista a Repubblica la Santachè commenta con dure parole i caso della Idem, ma come le fa notare Alberto Custodero l’onorevole “dimentica” forse le leggi ad personam di Silvio Berlusconi e le marce del Pdl sui tribunali:

“Questo è un suo punto di vista, io la penso in modo diverso. E poi, lo stesso Letta con la Biancofiore s’era comportato in ben altro modo, senza tante indulgenze”.

Secondo la Santanchè la Idem dovrebbe lasciare perché “arrogante”:

“Intanto perché s’è dimostrata anche molto arrogante, e l’arroganza non premia mai. Non m’è piaciuto quando ha detto “sono un campione olimpico, non una commercialista”. Nessuno di noi, se è per questo, è commercialista”.

La Santanchè però riconosce che la Idem “non è una ladra”:

“Certamente non è una ladra. E del resto non penso che quello che ha fatto, se l’ha fatto, sia una mancanza pazzesca. Il problema è un altro. Il fatto che lei si sia presentata con l’immagine di una paladina della morale, dell’etica, della correttezza. Ebbene, quelle cose che ha fatto, pur essendo per me peccato veniale, sono del tutto incompatibili con l’immagine che aveva voluto dare di sé, ovvero di campionessa integerrima. È per questo, ribadisco, che Letta farebbe bene a sostituirla”.

Ma le dimissione della Idem comportano altro. Il ministero, secondo la Santachè, spetta al Pdl:

“Quel ministero spetta al Pdl, su questo non c’è dubbio, lo dicono i numeri. Quando è stato fatto il governo, ci era stato detto che avremmo avuto 5 ministri su 18. I ministeri sono poi cresciuti a 22, ma la nostra quota non è aumentata. Sarà l’occasione per pareggiare i conti”.

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