ROMA – Daniela Santanchè: la villa a Cortina d’Ampezzo è un negozio ai fini fiscali. La villa a due piani dove Daniela Santanchè trascorre le vacanze a Cortina d’Ampezzo è un immobile classificato come locale commerciale al catasto e affittato dalla società Visibilia, di cui detiene il 60% (il resto è della società quotata Bioera, controllata dall’ex marito Canio Mazzaro). In pratica, il conto per quella che si reputava una classica seconda casa di montagna, cioè il canone di locazione pagato alla BazziCase S.a.s. di Cortina, viene ammortizzato come costo per la società e quindi deducibile dal reddito.
Della vicenda si è occupato Marco Lillo del Fatto Quotidiano che è andato a vedere le carte del processo intentato alla Banca Popolare di Milano e al suo ex amministratore Massimo Ponzellini. Dalla lettura delle carte, Marco Lillo ricava due cose a suo giudizio rilevanti: la Bpm concedeva fidejussioni e prestiti a una società, quella della Santanchè, che esibiva fatture non ancora incassate (a inizio 2011 3/4 di fatture non incassate); il canone di locazione di Cortina anticipato da Bpm è registrato per un immobile adibito a locale commerciale. Un negozio, insomma, non una seconda casa da 215 mq. e relativa pertinenza da 75 mq. Interpellata dal Fatto, Santanchè conferma la natura commerciale dell’immobile:
“Non c’è nulla di male. Quella casa serve per le cose della società. Non è una casa in cui vado tutti i week-end a sciare. Ho ritenuto fosse giusto perché la utilizzo per le pubbliche relazioni e gli eventi che dobbiamo realizzare per Visibilia. Inoltre mi pare di ricordare con un margine di certezza del 99 per cento che paghiamo solo metà del canone tramite Visi-bilia. Non è una villa ma una casa che ha un piano su strada senza camere da letto dove ho organizzato un incontro con i miei migliori clienti e presto farò un evento per la rivista che edito: Ville e giardini”. (Marco Lillo, Il Fatto Quotidiano)
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