Daniele Capezzone, portavoce Pdl, crede nella fine del contratto nazionale e non nel ritorno alle gabbie salariali

Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha detto che “più di qualcuno, nell’opposizione, fa finta di non capire, ed evoca il fantasma delle gabbie salariali, cioé di differenze salariali stabilite per legge. Non è questo il modello perseguito dal Governo, dalla maggioranza e da Silvio Berlusconi, che invece da mesi indicano un percorso diverso: quello di un progressivo superamento del contratto nazionale a beneficio di contratti più legati al territorio e all’azienda, e con un forte rapporto tra aumenti salariali e produttività”. 

Secondo Capezzone, lo schema va “nell’interesse di tutti, lavoratori e datori di lavoro: infatti ha visto la firma di tutte le sigle sindacali ad eccezione della Cgil, che commise l’errore storico di isolarsi”.
” Di questo occorre parlare. Se poi il Pd vuole schiacciarsi sulla linea conservatrice della Cgil vorrà dire che punta a stare in minoranza per i prossimi 15 anni”.

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