Daniele Franco, chi è il ministro delle Finanze di Draghi. La rivincita dopo la lite col governo gialloverde Daniele Franco, chi è il ministro delle Finanze di Draghi. La rivincita dopo la lite col governo gialloverde

Daniele Franco, chi è il ministro delle Finanze di Draghi. La rivincita dopo la lite col governo gialloverde

Daniele Franco è il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze scelto da Mario Draghi per la tenuta dei conti del nuovo governo. 

Esperto di conti pubblici, attuale direttore generale di Bankitalia, è stato anche Ragioniere Generale dello Stato, ruolo che fu costretto a lasciare con rammarico dopo una querelle col governo gialloverde.

Il suo curriculum garantisce a Mario Draghi competenza e rigore professionale, e conoscenza capillare dei meandri e dei meccanismi del bilancio pubblico e di una pubblica amministrazione da semplificare. Ma è innegabile che l’arrivo di Franco, un uomo sempre cortese, pacato e attento a mantenere un basso profilo, segna in qualche modo la rivincita dei tecnici dopo la lunga stagione, seguita al Governo Monti, in cui la parola d’ordine era il primato della politica.

Daniele Franco, la rivincita personale e il ritorno al Mef

Ma è anche una rivincita personale per lo stesso Franco, quando da Ragioniere dello Stato e quindi cane da guardia dei saldi e delle coperture finanziarie, vide incrinare i suoi rapporti con il governo gialloverde in attesa della sua bollinatura sulla manovra che doveva varare il reddito di cittadinanza. 

Un messaggio privato dell’allora portavoce del premier Giuseppe Conte finì sui giornali esponendolo ad accuse insultanti. L’allora vicepremier Luigi Di Maio disse a suo proposito “non dico che non mi fido ma non è nemmeno il mio migliore amico”. Oggi Di Maio e Franco siedono allo stesso tavolo da ministri.

Daniele Franco, l’esperto dei conti

L’esperienza di Franco, veneto classe 1953 di Trichiana (Belluno) è a tutto tondo: dopo la laurea, master in economia in Gran Bretagna, poi una carriera, scandita da incarichi accademici, fra Bankitalia, dagli esordi dopo la laurea al rientro con Draghi Governatore, la Commissione europea dove è advisor della DG Affari economici, la collaborazione con la Bce.

Fino alla nomina a Ragioniere generale dello Stato, nel 2013, e nel 2019 l’arrivo ai vertici di Bankitalia. Dal 2020, la nomina a numero due del Governatore e la presidenza dell’Ivass.

Le sue idee le ha ribadite in un intervento alla Giornata mondiale del Risparmio, lo scorso novembre. Un’Italia che già “fatica strutturalmente a crescere” colpita duramente – specie nei settori come turismo o ristorazione – da una pandemia in cui “è difficile rovesciare le aspettative” perché il problema sono i contagi.

Con un debito pubblico che andrà ridotto con “molta continuità” perché gli interventi della Bce non dureranno per sempre. E una crescita da recuperare puntando su giovani, istruzione, investimenti, innovazione: un programma tagliato apposta per l’esecutivo Draghi.

Gestione cookie