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Danilo Toninelli, l’addio su Facebook: “Io attaccato per la rivoluzione in autostrade. Ho dato tutto me stesso”

Danilo Toninelli
Danilo Toninelli (Foto Ansa)

ROMA  –  Il ministro uscente alle Infrastrutture e ai Trasporti, Danilo Toninelli (M5s), si congeda con un post su Facebook e si difende: “Io attaccato per la rivoluzione in autostrade. Ma ho donato tutto me stesso”. 

Sulle autostrade, scrive Toninelli, “la rivoluzione che abbiamo impostato mi è costata durissimi attacchi personali. Il sistema ha reagito con una campagna mediatica scientificamente pianificata contro la mia persona. Ma non importa: sapevo di essere nel giusto. Nel frattempo, abbiamo bloccato grandissima parte degli aumenti dei pedaggi per tutta la durata del mio mandato e abbiamo dato all’Autorità dei trasporti il potere di creare un nuovo sistema tariffario che dal 2020 farà anche scendere i costi al casello”.

Sul social l’ex ministro aggiunge: “Sapevo che l’impegno sarebbe stato al tempo stesso gravoso ed entusiasmante, ma questi 15 mesi di governo sono andati oltre ogni mia immaginazione e previsione”, aggiunge Toninelli, sottolineando: “Ho donato tutto me stesso, a volte anche sbagliando, come può capitare, ma comunque nella convinzione di aver agito, giorno dopo giorno, per l’esclusivo interesse dei cittadini. E i risultati stanno lì a dimostrarlo”.

Nel post Toninelli sottolinea che “su tre parole chiave abbiamo incardinato una vera rivoluzione: manutenzione, controlli, autostrade. Abbiamo usato gli strumenti dei Contratti di programma Anas e Rfi per rafforzare come non mai la manutenzione delle infrastrutture esistenti perché, lo abbiamo sempre detto, la prima grande opera di cui l’Italia ha bisogno sono tante piccole opere diffuse sul territorio”.

Fra i risultati raggiunti il ministro elenca Genova “con i segni evidenti della sua rinascita dopo la tragedia del Morandi”. E scrive: “La dedizione mia e del Governo per la città è stata assoluta: basti ricordare il miliardo che abbiamo impegnato per dare pronte risposte ad abitanti e imprese coinvolti nel crollo del ponte”. E ancora: “Lo sforzo per il rilancio del porto di Gioia Tauro che sembrava destinato a morire. Il lavoro per riattivare i grandi cantieri Cmc in Sicilia e il Quadrilatero Marche-Umbria, cantieri che versavano in stallo totale”. E “la grande riforma del Codice degli appalti che abbiamo avviato: proprio in questi giorni si è chiusa la consultazione pubblica per la stesura del Regolamento unico, con circa 600 contributi arrivati”, aggiunge Toninelli.

“Soprattutto, abbiamo messo in campo le condizioni per sbloccare o accelerare poco meno di 40 miliardi di opere attraverso i commissariamenti del decreto Sblocca cantieri. Senza dimenticare gli oltre 50 miliardi di lavori attivati attraverso il Cipe”, ricorda il ministro uscente. 

Fonte: Ansa

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