MILANO – “Perché ho taciuto per 10 giorni e ora vi parlo di quella (buona) intervista”. Daria Bignardi nel suo blog su Vanity Fair spiega perché non capisce gli attacchi ricevuti dal Movimento 5 stelle per l’intervista dal deputato Alessandro Di Battista. La Bignardi spiega che, secondo la sua opinione, Di Battista rispondendo alla domanda sul padre fascista ha fatto una bella figura durante Le Invasioni Barbariche, programma che intervista “le persone e non il personaggio”. E poi anche lei aveva un padre fascista che “amava moltissimo”.
La Bignardi ha poi aggiunto di non capire l’accanimento di Rocco Casalino nei suoi confronti, dato che il lavoro è stato fatto in buona fede e tirare in ballo il suocero Adriano Sofri, come replica all’intervista, aveva poco senso.
Nel suo blog su Vanity Fair la Bignardi spiega:
“Non posso negare che quel che è accaduto mi abbia fatto dispiacere. Non fa piacere a nessuno venire insultati e travisati, e non ho mai condiviso la filosofia del «purché se ne parli». Di solito non rispondo pubblicamente a critiche, attacchi e censure, e ne ho ricevute. Ci sono però alcune cose che vorrei dire ai lettori non prevenuti o partigiani. Certe cose vanno spiegate, per non farle passare per vere, anche se so benissimo che è una lotta contro i mulini a vento. Molto spesso le notizie, già nate distorte, passano di media in media senza che nessuno si dia la briga di andare a verificarle, e a volte arrivano al lettore o all’ascoltatore totalmente distorte, come in un telefono senza fili impazzito.
In questo caso, basterebbe guardare l’intervista all’onorevole Di Battista del M5S per capire che era una buona intervista, dove tra l’altro lui aveva fatto una buona figura, e che i responsabili della sua comunicazione avrebbero dovuto esserne contenti.
Per me in una buona intervista lo spettatore conosce un po’ più a fondo la persona con cui parlo, attraverso le sue idee ma anche dettagli della sua vita, e ne intuisce la personalità e il profilo. Non sempre ci riesco, ma provo sempre a far emergere un lato meno conosciuto di chi intervisto, magari discutendo di cose di famiglia con un politico o di politica con un’attrice, oppure attraverso la distonia, l’uscita dai binari. Parlano tante cose, in un’intervista televisiva: gli sguardi, i gesti, il tono della voce”.
Sulla domanda del padre fascista a Di Battista, la Bignardi scrive:
“Di Battista ha risposto, molto bene, che era comunque orgoglioso di suo padre. È sembrato più turbato quando gli ho domandato del suo passato di catechista, e il suo turbamento ha avuto un effetto comico che lo ha reso ancora più umano che all’inizio dell’incontro, quando tendeva a ripetere slogan o argomenti già sentiti altrove. Penso spassionatamente che Di Battista abbia fatto una buona figura nel mio programma. Non giudico le sue idee e i suoi modi: a me interessa raccontare le persone. Le persone sono storie”.
La conduttrice delle Invasioni Barbariche non vede nessuna scorrettezza perché, ricorda, anche lei è figlia di un padre fascista che “amava moltissimo”:
“Non ho mai pensato di essere scorretta ponendo quella domanda sul padre proprio a ragione del fatto che anche io, come ho scritto nel mio primo libro Non vi lascerò orfani, un libro letto da molte persone, ho raccontato di aver avuto un padre fascista che amavo moltissimo. Un padre morto trent’anni fa, quando ero una ragazza. Io sono molto più grande dell’onorevole Di Battista e mio padre quest’anno compirebbe cento anni, era del 1914: quindi era stato fascista come quasi tutti quelli della sua generazione, e conservava bei ricordi della sua giovinezza”.
Poi a chi in malafede ha interpretato le sue domande dice:
“Alla malafede di quelli che hanno voluto vedere in quella domanda un attacco – gli stessi che poi rimproverano ai giornalisti di non fare le domande – non c’è rimedio, se non la buonafede. La mia è totale. Anche il fatto che l’intervistato successivo fosse Corrado Augias è stato un caso, la sua intervista era fissata da mesi, vivendo lui a Parigi, mentre quella al politico era stata decisa pochi giorni prima. Mica potevo mettere qualcuno tra Augias e il politico nel timore che il primo criticasse il secondo: questa sì sarebbe censura. E poi confesso di non averci nemmeno pensato, anche perché avevo invitato Augias per parlare del suo libro sulla Madonna”.
Infine replica a Rocco Casalino, ex del Grande Fratello proprio sotto la conduzione della Bignardi, che sul blog di Beppe Grillo l’ha attaccata:
“Quanto alle cose che ha scritto sul blog di Beppe Grillo Rocco Casalino, confesso che mi hanno fatto provare dispiacere per lui perché, oltre a non avere capito che l’intervista che aveva organizzato aveva funzionato, ha dimostrato di non sapere nulla della vicenda che citava, come tanti italiani del resto.
Non mi ferisce leggere che mio suocero sarebbe un assassino perché non lo è. Sono orgogliosa di avere come nonno dei miei figli un uomo che ha ingiustamente subito una condanna a 22 anni di carcere per qualcosa che non ha commesso, e che è sempre rimasto – nonostante le ingiustizie e tutto quel che di terribile ha subito – la persona straordinaria che è. Questo è quel che è successo, che ho pensato e che provo, per chi è interessato a saperlo”.
Guarda il video dell’intervista di Daria Bignardi ad Alessandro Di Battista alle Invasioni Barbariche del 31 gennaio 2014:
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