Salva-Sallusti, articolo 1 sulle sanzioni rinviato in Commissione

ROMA – Rinviato in commissione dell’art.1 del ddl Diffamazione su richiesta di Pd e Idv. La richiesta, avanzata da Giovanni Legnini e da Luigi Li Gotti, è stata accolta dal capogruppo Pdl Maurizio Gasparri che ha chiesto si torni però martedì prossimo in Aula. Concorda con il rinvio anche il segretario Api Francesco Rutelli che parla di ‘testo impossibile’ e si augura che il ddl ”non torni più in Aula”.

“Siamo riusciti a bloccare il testo almeno per ora – dichiara Vincenzo Vita (Pd) – anche se a dire la verità si sono impicciati da loro” sulla norma per l’interdizione dalla professione. A chiedere il rinvio della norma in Commissione erano stati Pd e Idv. Ma aveva detto ‘sì’ anche il Pdl. Contraria la Lega.

”Ci battemmo quando scoppiò il caso Sallusti perchè il Parlamento varasse, quanto prima, una nuova legge sulla diffamazione, che escludesse rigorosamente la pena del carcere per i giornalisti, sottolineando invece la necessità della rettifica e di qualche risarcimento pecuniario. Purtroppo, per l’eterogenesi dei fini, i presupposti originari sono stati via via travolti e rovesciati persino in soluzioni opposte”. Lo dicono i senatori del Pd Vannino Chiti (all’inizio firmatario di un testo con Gasparri) e Vincenzo Vita.

”Ad esempio, solo per citare i casi più gravi – proseguono i due senatori del Pd – le sanzioni economiche crescevano a dismisura, si introduceva un supplemento di esborso economico per le testate comprese nel Fondo per l’editoria, si chiedeva una specifica e costosissima rettifica per l’eventuale reato commesso nella scrittura di un libro, si introducevano per via normativa le pene accessorie dell’interdizione dalla professione sottraendo la scelta all’Ordine”.

”L’insieme del testo – concludono Vita e Chiti – tradiva largamente i presupposti iniziali e non rimaneva dunque che condurre una fiera opposizione. Abbiamo salutato, quindi, con grande favore il ritorno in Commissione dell’articolato, dove ci auguriamo che possa essere completamente riscritto. Altrimenti, meglio che non farne nulla”.

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