Ddl lavoro, il governo battuto alla Camera. Il Pdl accusa i finiani, tensione in aula

Governo battuto per un solo voto alla Camera su un emendamento del Pd al ddl lavoro su cui era stato espresso parere contrario dall’Esecutivo. In Aula è stata quasi rissa ed è volato anche qualche spintone di troppo. Il deputato Pdl, Giancarlo Lehner ha accusato il finiano Antonino Lo Presti di aver organizzato una trappola sul voto.

«Ma quale imboscata dei finiani! Ti devi vergognare a dire queste cose!», è stata la risposta del deputato vicino a Gianfranco Fini.  Simone Baldelli, del Pdl, ha poi fatto da paciere.

Fabio Granata si è arrabbiato ed è andato da Baldelli per far presente l’assurdità dell’accusa. «Dite a Berlusconi che se manda avanti questi personaggi finisce male…», ha incalzato infine Lo Presti.

Sull’argomento è intervenuto Fini stesso che, durante la registrazione della puntata di stasera di Porta a Porta, ha detto: “Siamo alla caccia alle streghe se si pensa che il governo è andato sotto per le assenza dei finiani”.

VOTO L’emendamento del Pd ha avuto 225 sì e 224 no. L’Assemblea ha, infatti, approvato la proposta di modifica nonostante il parere negativo del relatore e della governo. L’emendamento a prima firma di Cesare Damiano si riferisce all’articolo 31 del testo e riguarda le procedure di conciliazione e di arbitrato, e alle clausole compromissorie.

Laddove si affermava che «le commissioni di certificazione accertano la effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie che dovessero insorgere in relazione al rapporto di lavoro», il testo dell’emendamento prevede che la norma riguardi le controversie «insorte», non quelle che «dovessero insorgere», quindi quelle già in atto, non quelle ancora a venire.

Il relatore Giuliano Cazzola ha chiesto una sospensione dei lavori e la riunione del comitato dei nove.

ASSENTI In Aula erano assenti 95 deputati del Pdl su 269: tra essi 45 erano in missione, e quindi erano giustificati, compreso il capogruppo Fabrizio Cicchitto, mentre altri 50 sono assenti ingiustificati, tra cui il vice-capogruppo Italo Bocchino. Per la Lega mancavano 11 parlamentari, 8 dei quali erano in missione e 3 erano assenti.

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