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Divieto di fischi e insulti il governo insiste

di Alberto Francavilla |17 Dicembre 2009 15:16

Il disegno di legge che darà una “stretta” alle maglie del web e imporrà nuove norme sulle manifestazioni di piazza non è ancora stato approvato. La proposta è stata presentata dal ministro dell’Interno Roberto Maroni al Consiglio dei ministri.

Il Cdm ha trovato un’intesa sul provvedimento, ma nei fatti il testo non è stato approvato. Alcuni punti del testo saranno adesso sottoposti al vaglio dei tecnici dei ministeri coinvolti: il primo incontro tra gli esperti è previsto per il pomeriggio del 17 dicembre.

Lo stesso Maroni ha spiegato che ci sono alcuni «aggiustamenti» da fare sul ddl: i punti da chiarire sono due. Il primo riguarda la possibilità per la magistratura di ordinare l’oscuramento dei contenuti di siti in cui venga ravvisata istigazione a delinquere o apologia di reato: secondo il ministro dell’Interno si punta a trovare una formula che non sia «punitiva» in modo indiscriminato, ma colpisca solo gli autori del reato.

L’altro aspetto controverso riguarda l’introduzione del reato di impedimento o turbativa di manifestazioni: alcuni ministri sono favorevoli ad utilizzare il “pugno di ferro” contro chi disturba cortei o sit in, ad esempio con fischi e slogan, anche senza ricorrere ad atti violenti. Altri ministri preferiscono che la norma colpisca con durezza solo i casi di violenza.

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