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Processo breve, Anm: “Su prescrizioni Alfano dà i numeri”

di admin |19 Novembre 2009 18:26

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano

Monta la polemica dopo la dichiarazione del ministro della giustizia Alfano, secondo il quale se passasse il ddl sul processo breve cadrebbe in prescrizione solo l’1% dei procedimenti attualmente in corso: l’Anm ha parlato di «una stima prematura e troppo ottimistica» e il portavoce del Pdl Daniele Capezzone ha risposto che il sindacato farebbe meglio ad occuparsi «dei magistrati che lavorano poco».

Secondo il segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Cascini, «bisogna evitare di “dare i numeri”, al rialzo o al ribasso, senza indicare né gli elementi dai quali le cifre vengono desunte né i criteri scientifici con i quali è stata fatta la raccolta dei dati. Peraltro, per quanto ne sappiamo, agli uffici giudiziari non è giunta alcuna richiesta di dati inoltrata da Via Arenula. L’unica richiesta pervenuta agli uffici è quella per l’indagine che sta conducendo il Csm ed è pervenuta ieri».

«Non mi sembra – ha proseguito Cascini – che, allo stato delle cose, ci siano elementi di conoscenza per poter quantificare, in maniera così ridotta, gli effetti della norma tenuto conto che i fascicoli vanno esaminati uno ad uno rilevando il certificato penale degli imputati, i capi di imputazione e la data di rinvio a giudizio. Una analisi statistica non mi sembra possibile, per questo l’Anm ha iniziato una raccolta dati a campione che sarà resa nota entro i primi giorni di dicembre».

Pronta la replica di Capezzone, per il quale «l’Anm si dedica a due cose che non dovrebbe fare, e cioè entrare nel merito di proposte di legge, e lanciarsi in pronostici e previsioni campate in aria sui relativi effetti, anziché concentrarsi su ciò che le competerebbe, e cioé riconoscere, correggere e contrastare il fatto che troppi magistrati, in giro per l’Italia, lavorano poco».

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