Ddl Zan, Gasparri: Letta vuole mettere bavaglio a ramo Parlamento. Intervenga il Presidente del Senato

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 12 Maggio 2021 - 07:34 OLTRE 6 MESI FA
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Il Ddl Zan al centro delle polemiche. Per il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri “Enrico Letta vuole mettere il bavaglio a un ramo del Parlamento” e invita il Presidente del Senato a intervenire.

Il segretario del PD all’assemblea del Gruppo dei senatori del partito ha chiesto di “approvare la legge così com’è”.  

Il Ddl Zan, dal cognome del primo firmatario, il deputato Alessandro Zan, è stato approvato dalla Camera nel novembre dello scorso anno. Ora è all’esame del Senato.

Le polemiche sul ddl Zan, si sono fatte più accese dopo che Enrico Letta oggi ha chiesto all’assemblea del Gruppo dei senatori PD di “approvare la legge così com’è”.

“Letta sul ddl Zan è inaccettabile”

“La posizione annunciata da Enrico Letta è inaccettabile. Chiede che il disegno di legge Zan sia approvato senza modifiche perché non ci sarebbe tempo.

Quindi non si dovrebbe poter discutere al Senato di principi fondamentali come quelli dell’articolo 1 sull’identità di genere o su altri aspetti riguardanti i reati di opinione o la scuola.

Quanto ha detto è gravissimo e invito anche il Presidente del Senato a tutelare un ramo del Parlamento da questo vero e proprio tentativo di bavaglio a un organo costituzionale.

Il Parlamento si deve pronunciare su questioni fondamentali che ribadisco riguardano la autodichiarazione dell’appartenenza di genere”.

Gasparri invita alla riflessione

È un atteggiamento stalinista e prevaricatorio questo di Letta.Vorrebbe ammutolire un ramo del Parlamento. Pensa che decida lui per tutti?”,  commenta il senatore forzista.

Invito a riflettere sul ddl Zan

“Invito tutti a riflettere. Perché poi quando si protesta o si minaccia l’ostruzionismo lo si fa in ragione dell’atteggiamento arrogante del Partito Democratico e di alcuni esponenti politici. Letta ritiri immediatamente queste sue affermazioni irresponsabili.

No a forme di violenza e intolleranza e no a censura.”

“Tutti contro la violenza, ma liberi di contestare principi errati che questa legge vuole introdurre”, dice ancora il senatore Gasparri.

Noi vogliamo discutere il disegno di legge Zan– continua – perché vogliamo colpire ogni forma di violenza e di intolleranza ma non accettiamo nessun tipo di censura.

La lotta contro violenze, prevaricazioni e discriminazioni è sacrosanta ed ha già a disposizione strumenti normativi adeguati. Che si possono ben applicare a comportamenti che aggiungono alla violenza l’intolleranza e l’intento discriminatorio.

Perseguire invece le opinioni vorrebbe dire introdurre nel nostro ordinamento principi illiberali di grave prevaricazione che sono contrari ai principi della nostra Costituzione”.

No al mutamento di genere con autodichirazione

“Un conto è voler sanzionare con aggravanti ulteriori, che siamo pronti a votare domani mattina, contro ogni genere di aggressione, soprattutto quelle abiette, motivate da pregiudizi sessuali, altro conto è imporre corsi di imbonimento nelle scuole e possibilità di dichiarazioni di mutamento di genere prive di fondamento.

Su questi punti il parlamento non solo ha il diritto ma ha il dovere di discutere per evitare scelte legislative aberranti”.

Cosa ha detto Enrico Letta all’assemblea dei senatori Pd

Sarò il segretario più rispettoso della storia del Pd sulla pluralità di idee e posizioni e vedo qui unità di impianto: l’Italia deve un fare passo avanti di civiltà. Con il Ddl Zan può farlo.”

“Non ci sono più le condizioni politiche per un terzo passaggio parlamentare. Fuori il dibattito si è radicalizzato non per colpa nostra: tra di noi la discussione è seria e legittima.

Ma il Pd non si deve far mettere i piedi in testa da idee retrograde della Lega.”

Mi assumo la responsabilità di chiedervi di approvare la legge così com’è.”

Le voci “fuori dal coro” rispetto alla linea del segretario Letta

Sulla linea del segretario, cioè di votare la legge senza modifiche, si è manifestata qualche voce “fuori dal coro”.

Per la senatrice PD Valeria Valente, presidente della commissione Femminicidio, avrebbero dovuto, come forze del centrosinistra, “puntare a incidere di più sui processi culturali e meno sulla repressione, scelta già fatta per la violenza sulle donne”.

Il senatore PD Andrea Marcucci si è detto “disposto anche a votare così
come è il Ddl Zan con tutti i suoi limiti e con tutti gli errori commessi. Il Pd però non si può permettere di prendere parte alla denigrazione di chi ha in merito opinioni diverse”.