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De Siervo: “Noi della corte costituzionale non siamo comunisti… qualcuno ce lo dice spesso però”

di Alessandro Avico |1 Marzo 2011 21:38

Ugo De Siervo

COSENZA – Il riferimento a Berlusconi è stato esplicito, anche se non lo ho mai citato direttamente: ”C’è un esponente politico, di cui non farò il nome nemmeno sotto tortura, che polemizza con la Corte Costituzionale, parlando di esponenti comunisti. Non si capisce però da dove trae queste affermazioni. Scusate questo sfogo”. Il presidente della Corte costituzionale, Ugo De Siervo, ha scelto un’iniziativa a Cosenza sui 150 anni della Costituzione per rispondere, sia pure indirettamente, agli attacchi di Silvio Berlusconi. E lo ha fatto in maniera determinata.

”In questi giorni – ha aggiunto De Siervo – ho sentito critiche non giuste e non solo nei confronti della Corte Costituzionale. Tanto per essere chiari: non sono i pm ad impugnare le leggi. La Costituzione, in realtà, va oltre gli interessi di bottega”. Il ”messaggio” del presidente De Siervo, dunque, è che la Costituzione, e di conseguenza le decisioni prese dalla Consulta anche su materie politicamente delicate, non vengono mai ed in alcun caso condizionate dalla politica. De Siervo ha voluto anche sottolineare l’indipendenza della Corte costituzionale. ”Posso garantire, sulla base della mia esperienza – ha detto – che la Corte Costituzionale opera come organo assolutamente indipendente. Noi decidiamo su tutto tutti e quindici i giudici, a meno che qualcuno non sia ammalato. E’ naturale, come è avvenuto nel corso degli anni, che ci sia qualche frizione. Forse però adesso è in atto qualcosa di diverso, magari anche qualche campagna di disinformazione”.

Quindi un richiamo al dovere da parte di tutti al rispetto della Carta costituzionale. ”La fedeltà sostanziale alla Costituzione – ha detto De Siervo – spetta a tutti i soggetti istituzionali e privati di ogni appartenenza culturale o politica. Alla Consulta tocca il compito più oscuro: quello di intervenire nei casi, prescritti dalla Costituzione, in cui vi sia un dubbio o un sospetto di violazione dei principi costituzionali da parte di un soggetto che abbia responsabilità istituzionali. Spesso, tra l’altro, la Corte ha svolto il faticoso compito di precedere Parlamenti un po’ pigri non per rifare la Costituzione, che è una funzione che spetta alle Camere. La Corte non è esente da errori o fraintendimenti ed il diritto di critica ci stimola ed è opportuno”.

Nella sua lectio magistralis all’iniziativa sui 150 anni dell’Unità d’Italia promossa dal Comune di Cosenza De Siervo ha definito la giustizia costituzionale ”fattore di unificazione del nostro Paese”. Ed anche questo ha rappresentato un messaggio significativo lanciato a chi mette in dubbio l’attualità ed il valore della legge fondamentale dello Stato. ”La nostra Costituzione – ha sottolineato con forza De Siervo – è considerata a livello internazionale una delle migliori del Novecento, costituendo un modello per molti paesi democratici”. Chi vuole cambiarla, dunque, è’ l’avvertimento di De Siervo, ci pensi perchè si assumerebbe una bella responsabilità.

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