ROMA – Decadenza Berlusconi, la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha deciso, a maggioranza, che l’aula del Senato dovrà pronunciarsi il prossimo 27 novembre. Il Movimento 5 stelle non ha condiviso la decisione. Così, in mancanza dell’unanimità, il calendario dovrà essere portato in assemblea e votato. Se verrà confermato, il voto sulla decadenza si terrà dopo il via libera alla legge di stabilità.
Passa dunque la linea di far slittare il voto ad altissima tensione sull’espulsione dal Parlamento del Cavaliere-pregiudicato, per non compromettere l’approvazione della legge di Stabilità. La manovra infatti approderà in Aula solo lunedì 18 novembre e dovrà essere approvata entro venerdì 22.
Ma sulla decisione si sono aperte subito forti polemiche. Il capogruppo Pdl, Renato Schifani e il vicepresidente, Maurizio Gasparri hanno già sollevato una pregiudiziale in ordine al pronunciamento della giunta per le elezioni. Si attaccano ai post del senatore Vito Crimi e alle numerose comunicazioni con l’esterno a vario titolo avvenute durante la camera di consiglio della Giunta. ”Secondo noi – ha spiegato Gasparri – la questione attiene anche alla validità del pronunciamento della Giunta”.
Intanto il presidente del Senato Pietro Grasso ha deciso di convocare un Consiglio di presidenza per valutare la validità delle decisioni della giunta per le elezioni, la cui data non è ancora stata fissata.
La capogruppo M5s al Senato, Paola Taverna, spiega: “Noi insisteremo, finché non sarà calendarizzato il voto sulla decadenza di Berlusconi”. “Ora vedremo quanto è stabile il governo – ha aggiunto – Ma questo balletto è una gran presa in giro”.
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