Decadenza Berlusconi, dimissioni a orologeria. Minaccia Pdl a Napolitano e Letta

Decadenza Berlusconi, dimissioni a orologeria. Minaccia Pdl a Napolitano e Letta
Decadenza Berlusconi, dimissioni a orologeria. Minaccia Pdl a Napolitano e Letta

ROMA – Decadenza Berlusconi, dimissioni a orologeria: in casa Pdl è tornata a farsi strada con insistenza la linea dura. L’ipotesi sostenuta dai falchi Pdl, quella delle dimissioni di massa dei parlamentari, è stata discussa a pranzo nel corso di un vertice a palazzo Grazioli. I capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta hanno portato la mozione all’Assemblea congiunta dei gruppi di Camera e Senato che l’hanno approvata. La pistola è carica ed è puntata contro il governo delle larghe intese. L’obiettivo è costringere il capo dello Stato Giorgio Napolitano a sciogliere le Camere. Scacco matto.

Il tutti a casa dunque scatterà subito dopo l’assemblea dei parlamentari con Berlusconi che si sta svolgendo a Montecitorio. Dimissioni che si concretizzeranno poi il 4 ottobre, se in Giunta ci dovesse essere il voto maggioritario del Pd a favore della decadenza del Cavaliere. Restano al momento in carica i ministri.

A spiegare le tappe della strategia è stato Maurizio Gasparri, poco prima di entrare a Montecitorio:” I parlamentari rimettono il mandato, i ministri restano nel Governo. È una questione che riguarda la nostra presenza in Parlamento”. Deputati e senatori, questo è il piano, rimetterebbero il mandato nelle mani dei capigruppo che a loro volta consegneranno a Berlusconi la bomba innescata. A lui spetterà l’ultima parola, ma intanto, in vista della scadenza dei termini sulla scelta fra detenzione domiciliare o affidamento ai servizi sociali, il Cavaliere ha formalmente trasferito la residenza proprio nel quartier generale nella Capitale. Un ulteriore passo preparatorio prima dell’esecuzione della condanna per il processo Mediaset.

Berlusconi è arrivato verso le 20 nella sala della Regina di Montecitorio. Al suo ingresso i parlamentari azzurri si sono alzati per una standing ovation. “Se volete commuovermi, ci state riuscendo”, sono state le sue prime parole. A questo punto il capogruppo dei senatori, Schifani, ha chiesto ai parlamentari di considerarsi decaduti quando la Giunta voterà la decadenza di Berlusconi nella riunione del 4 ottobre. Con un applauso la mozione è stata approvata. Tutti disponibili, dicono i presenti, a dimettersi se la Giunta del Senato voterà a favore della decadenza.

Sono i giorni più brutti della mia vita – ha esordito Berlusconi – Essere stato buttato fuori per un’accusa così infamante. Sono 55 giorni che non dormo”. E ancora: ”Ho perso 11 chili, uno per ogni anno di galera che mi vorrebbero far fare”. Poi la solita retorica anti-toghe: “E’ in corso un’operazione eversiva che sovverte lo stato di diritto ad opera di magistratura democratica”. Infine annuncia: “Dobbiamo rifare i club di Forza Italia perché Fi è la nuova prospettiva”. Sotto braccio ha la bozza della nuova organizzazione.

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