Decreto Lavoro, scontro rimandato. Ncd: Sì fiducia, ma al Senato sarà battaglia

Camera dei Deputati - Fiducia governo RenziROMA – Scontro rimandato. Il governo pone la fiducia sul decreto lavoro e ottiene un sì condizionato da parte di Ncd di Angelino Alfano. Fiducia sarà, insomma, ma solo per il decreto. Poi, quando il testo andrà in discussione in Senato gli alfaniani promettono battaglia.

Il problema, insomma, è solo accantonato. Perché i motivi di fondo dello scontro restano. Ncd non gradisce le modifiche apportate al testo dal Pd in Commissione sia in termini di apprendistato sia sul numero massimo di contratti a termine che il Pd ha ottenuto di portare da 5 a 4.

Renzi, per ora, si permette di liquidare il tutto parlando di beghe da campagna elettorale. Lo fa martedì sera parlando al Tg1 delle 20 e spiegando che, per lui, le polemiche dentro la maggioranza sono

“tipiche di un momento in cui si fa campagna elettorale ma con rispetto della campagna elettorale noi vogliamo governare. Sui dettagli discutiamo ma alla fine si chiuda l’accordo perchè non è accettabile non affrontare il dramma della disoccupazione”

Campagna elettorale o meno lo scontro resta. Perché per buona parte della giornata di martedì in tema di lavoro i ministri Giuliano Poletti e Maria Elena Boschi hanno tentato la strada della mediazione. Ncd voleva modifiche sull’apprendistato e sui contratti a termine e non c’è stato verso di trovare un’intesa. Quindi la decisone del governo di mettere la fiducia alla Camera. Fiducia che Ncd voterà con una “resa” annunciata da Nunzia De Girolamo che allo stesso tempo annuncia una nuova battaglia:

“Voteremo la fiducia alla Camera ma non rinunciamo a dare battaglia al Senato per difendere il Dl Poletti”

Ma poi si ricomincerà al Senato. E là, per il dl lavoro, i giochi si fanno decisamente più duri. La maggioranza è risicata e il ruolo di Ndc è di conseguenza fondamentale.

 

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