ROMA – Il decreto noto come “Salva Roma“, nato per dare soldi al Comune di Roma ma contenente in realtà disposizioni di ogni genere, è stato approvato alla Camera con voto di fiducia con 340 sì. Ora l’esame del decreto legge riprenderà il 27 dicembre. Ma c’è stato un altro voto di fiducia, quello sulla legge di Stabilità che, dopo l’ultima votazione in Senato è legge. Uno strumento, quello della fiducia, voluto dal governo per blindare i due provvedimenti dall’ostruzionismo di Lega e M5S.
Ed è proprio sul Salva Roma che il M5S promette ostruzionismo a meno che il governo, nel prossimo consiglio dei ministri, non accolga le proprie richieste sulla revocabilità dei contratti di locazione da parte della Pubblica amministrazione. Ovvero su quel passaggio del decreto che neutralizza la norma contro gli affitti d’oro del Parlamento.
Il decreto nasce per volere del governo, con l’obiettivo di mettere una toppa sugli 864 milioni di buco nel bilancio di Roma Capitale. Da subito però è partita la corsa alla diligenza, a inzeppare il testo di disposizioni in ogni ambito. Una pioggia di milioni che Sergio Rizzo, sul Corriere della Sera, sintetizza così:
E a palazzo Madama ci è stato caricato di tutto. Venti milioni per tappare i buchi del trasporto pubblico calabrese. Ventitré per i treni valdostani. Mezzo milione per il Comune di Pietrelcina, paese di Padre Pio. Uno per le scuole di Marsciano, in Umbria. Un altro per il restauro del palazzo municipale di Sciacca. Ancora mezzo per la torre anticorsara di Porto Palo. Un milione a Frosinone, tre a Pescara, 25 addirittura a Brindisi. Quindi norme per il Teatro San Carlo di Napoli e la Fenice di Venezia, una minisanatoria per i chioschi sulle spiagge, disposizioni sulle slot machine, sulle isole minori, sulla Croce Rossa, sul terremoto dell’Emilia-Romagna, sui beni sequestrati alla criminalità organizzata. E perfino l’istituzione di una sezione operativa della Direzione investigativa antimafia all’aeroporto di Milano Malpensa per prevenire le infiltrazioni mafiose nell’Expo 2015.
Nel testo ha trovato spazio anche la famigerata “porcata” denunciata da Matteo Renzi ma prima ancora dal Movimento 5 Stelle. Una norma che tagliava i fondi per Regioni e Comuni che, a causa di leggi contro la dipendenza dalle slot machine, incassavano meno soldi da quel settore. Norma cambiata all’ultimo. Non altrettanto lesti sono stati però su un altro punto. Il decreto in questione, in un passaggio, neutralizzava di fatto una norma contenuta nella legge di stabilità che mirava a far risparmiare sugli affitti d’oro che il Parlamento ogni anno spende per palazzi e appartamenti. Non si è fatto in tempo, per quest’ultimo punto bisognerà aspettare il 27 dicembre.
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