ROMA – Per qualche mese se n’è rimasto tranquillo. Fino alla prima occasione utile. Diego Della Valle torna nuovamente all’attacco della Fiat accusata, durante la puntata di Ballarò, di continuare a farsi i fatti suoi. Della Valle, però, ne ha anche per i “banchieri vecchi che non vogliono andare in pensione” e per Silvio Berlusconi.
La Fiat, spiega è ”un’azienda che non può ricordarsi di essere leader del Paese quando gli fa comodo. Se lo devono ricordare sempre. Non ne parlano più ma stanno continuando a fare assolutamente gli affari loro”.
”Io – aggiunge Della Valle – non ho fatto polemica. Ho parlato quando ho visto la famiglia Agnelli che si sfilava e che tentava di abbandonare il Paese, in parte, nel momento in cui il paese ha bisogno e se ne stava andando una famiglia che dall’Italia ha avuto tanto”.
Su Berlusconi Della Valle spiega: ”Non ho mai avuto dubbi che lui tornasse ad occuparsi direttamente di politica. Del resto il partito è suo, lo ha fatto lui, finanziato, costruito e sostenuto” e ”non mi pare di vedere che nel partito ci siano persone che abbiano avuto la delega vera nel diventare i nuovi leader”.
Quando ”Berlusconi dice che non gli importa dello spread” vuol dire che ”è cominciata la campagna elettorale, quindi ognuno la fara’ con gli argomenti che ritiene più idonei. Ma io credo, da imprenditore che gira il mondo, che allo spread dobbiamo stare attenti perché poi diventa a cascata una conseguenza di quelli che sono gli umori del Paese, le buste paga delle persone, il lavoro delle aziende”.
Infine il capitolo “anziani banchieri”. Ci sono ”ancora degli anziani banchieri che gironzolano facendo finta che non sia accaduto nulla”. E’ quanto dichiara Diego Della Valle, intervenendo a Ballaro’, senza lesinare critiche a diversi esponenti del mondo bancario: a Cesare ”Geronzi che racconta oggi come andava il mondo senza rendersi conto che lui è uno degli artefici, dei protagonisti di questo disastro del nostro paese”.
Critiche anche a ”Giovanni Bazoli, banchiere che si è occupato meno di banche e più di come tutelare il suo potere e che ancora oggi non ha capito che bisogna farsi da parte”. Insomma, ”anziani banchieri” che non riscono a capire ”che il loro periodo è finito e con molto garbo ed educazione occuparsi delle loro famiglie”. Secondo Della Valle ”per rispondere alle esigenze di un mercato difficile, di imprenditori pieni di problemi, ci vogliono banchieri giovani che conoscono le cose e che sanno farle”.