Dell’Utri: “Forza Italia e la mafia? Ma che cazzo sa Ingroia?”

Marcello Dell’Utri (Foto Lapresse)

ROMA – “Ma che cazzo sa Ingroia?”. Marcello Dell’Utri, senatore del Pdl, se la prende con il magistrato di Palermo per il suo libro “Io so” sulla presunta genesi di Forza Italia. Con tanto di legami con la mafia.

Alla Zanzara, su Radio24, Dell’Utri non si è risparmiato: “Come fa questo signore a dire ‘Io so’ senza avere le prove. In che mondo viviamo? Ma che cazzo sa Ingroia? Questa volta sono io a portarlo in tribunale gli avvocati faranno una bella querela, ma la dovrebbe fare anche il partito, il Pdl. Ingroia è un pazzo, non è una persona normale. Non è ammissibile scrivere certe cose, non è possibile scrivere che Forza Italia è nata grazie alla mafia mentre è un partito nato con il contributo del fior fiore degli intellettuali, Marcello Pera, Martino, Colletti, Melograni, Giuliano Ferrara. E’ un’offesa a tante persone, una cosa ingiustificabile. Se torna in Italia per candidarsi sarebbe perfetto, la conclusione logica di tutto il suo modo di agire. Lo sfiderei anche a un duello televisivo, certo. Sono disponibile. Pensate che una volta, anni fa, l’ho incontrato e abbracciato. Era Pasqua, ancora pensavo che fosse una persona normale”.

Dell’Utri è tornato anche a criticare Angelino Alfano“Come segretario Alfano è stato il nulla, il nulla assoluto. Ma vi rendete conto? Alfano finora è stato zitto su una cosa importantissima, non ha preso le difese del partito dopo l’uscita del libro di Ingroia. C’è Ingroia che dice che Forza Italia, il partito che ho fondato con Berlusconi, è una diretta emanazione della mafia e lui sta zitto? Non ha avuto il coraggio di dire niente, non ha detto una parola su Ingroia. Ma come è possibile? Gli mancano gli attributi, le palle. Come diceva il Manzoni se uno non ha il coraggio non se lo può dare. Pazienza, rimane una brava persona. Con la reazione che ha avuto alle mie parole Alfano ha dimostrato di essere un immaturo, mentre io ho solo detto che è un ragazzo con delle qualità ma che si deve ancora fare e non è capace di gestire quel ruolo. Ma ho detto quello che nel Pdl dicono tutti basta andare in giro. Potrei dire di peggio, ma non voglio farlo”.

Sulle prossime elezioni, Dell’Utri ha chiarito: “Ho intenzione di ricandidarmi perché sono ancora perseguitato. Voglio lottare fino all’ultimo sangue, spero degli altri. Mi candiderò con Berlusconi”. Peccato solo che poche ore dopo proprio Berlusconi abbia detto che non lo ricandiderà: “Le accuse di questa magistratura sono assolutamente infondate, però non possiamo permetterci di candidarlo, ci spiace, ma non possiamo”. E lui ha replicato: “Sono sorpreso, dobbiamo chiarire”.

Interpellato su Alfano e Meloni, Dell’Utri ha detto: “Siamo noi che forse non ricandidiamo loro, Alfano e la Meloni che diritto hanno a dire loro chi si deve candidare? Non decidono loro. E poi la Meloni non è neanche nel mio partito. Parlano così perché pensano che io sia più debole. Come si dice…quando l’albero cade tutti corrono a far legna”.

E sulla vecchia guardia del Pdl La Russa, Gasparri e Cicchitto: “Quando li vedo in tv cambio canale”.

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