Destra e sinistra in una scuola risorgono. La Chiesa dà un colpo al cerchio e uno alla botte

Il cardinal Bagnasco

Chi si rivede…niente meno che la destra e la sinistra. Date per scomparse e defunte, assenti e irriconoscibili nei comizi e nei manifesti elettorali, resuscitano impertinenti nella cronaca “vera”, come direbbero in televisione. Cronaca insolente e istruttiva quella che arriva da Montecchio Maggiore, provincia di Vicenza, paesino come si dice tranquillo. A Montecchio c’è una scuola elementare. Nella scuola c’è una mensa. Alla mensa mangiano i bambini. Ma da qualche giorno il menù per i bambini è differenziato: pasto completo per i figli dei genitori che pagano, pasto ridotto per i figli dei genitori morosi.

Facciamola raccontare ai protagonisti la storia: il sindaco e l’assessore che hanno deciso il menù differenziato narrano di un deficit accumulato dalla precedente e politicamente diversa giunta comunale. Deficit di 150mila euro. Raccontano poi di una cinquantina di famiglie che non pagavano. Quasi tutte convinte con le “buone” a pagare il primo e il secondo piatto ai figli. Tutte tranne nove. A queste nove famiglie, sette straniere e due italiane, raccontano ancora di aver deciso di spiegarglielo con le “cattive”: una circolare inviata alla scuola in cui si ordina di dare a quei bambini solo pane. Il sindaco dice che ha scritto “panino”, insomma pane con qualcosa dentro. La preside della scuola dice: “c’era scritto solo pezzo di pane”. Il sindaco replica: “Non è vero, non hanno capito”. Interessante questione questa se l’ordine fosse di impartire panino o solo pane. Pare di capire che secondo il sindaco il panino è “educativo”, il pane secco è “punitivo”. Come che sia da qualche giorno qualche bambino mangia pasta, carne e verdure e qualche altro mangia solo pane oppure pane e qualcosa.

Ed eccole la destra e la sinistra, vive e vegete al loro meglio, presenti al naturale in questa storia. La destra dice, per bocca del suo sindaco e della sua giunta Pdl-Lega: “Non è giusto che qualcuno non paghi e che qualcuno mangi a sbafo…Si trattava di lanciare un messaggio…Un panino non ha mai fatto male a nessuno, c’è chi se lo porta da casa”. Quelle appena lette sono tutte frasi tratte da un’intervista rilasciata dal sindaco a Radio 24. La destra, l’anima di destra prima ancora che la sua rappresentanza politica, vuole e reclama ordine, non accetta e non tollera che qualcuno debba pagare per altri, è una questione di principio da far valere. Anche se il pagare per altri stavolta in concreto vuol dire gettare nell’acqua che bolle mezzo chilo di pasta in più. E se un bambino mangia e l’altro no, peccato ma non tutto il male vien per nuocere. Impareranno e impareranno i loro genitori. La destra c’è, pura e vera, nella testa e nell’anima della gente vera, la piccola storia della piccola scuola è un grande apologo della sua esistenza.

E la sinistra, l’anima di sinistra prima ancora della sua rappresentanza politica? C’è anche lei in questa storia. Guarda quei bambini e dice che non possono essere lasciati soli, neanche se i loro genitori sono colpevoli di indifferenza, distrazione, opportunismo o semplicemente povertà. La sinistra dice: prima i bambini mangiano e poi si vede. Se è una sinistra a suo modo populista proclama che non c’è deficit comunale che tenga. Se è una sinistra a suo modo riformista cerca risorse nel bilancio: si dà da mangiare ai bambini e si taglia qualche altra spesa. Se è una sinistra insieme umana e intelligente, condizione di coppia non diffusa, fa pagare quei genitori, ma in altro modo, mai e poi mai pubblicamente umiliandone i figli.

E’ un test la scuola di Montecchio Maggiore, come quelli che fanno i settimanali d’estate: dite a voi stessi cosa avreste fatto con quel bilancio, quella mensa e quei bambini e saprete se e quale destra e sinistra vivono dentro di voi anche se voi non lo sapete.

Test serio che anche la Chiesa cattolica fa fatica a passare. Ieri il cardinal Bagnasco aveva detto: “Votate contro l’aborto”. Oggi il cardinal Bagnasco, insieme ad altri sette vescovi liguri, ha detto: “Non si deve dividere la lotta all’aborto da altri valori sociali…lavoro, casa, famiglia e immigrati non possono essere selezionati secondo sensibilità personale ma vanno assunti e rispettati nella loro integrità”. Siccome parlano di valori in tempo di voto, si può fedelmente tradurre: se uno pensa all’aborto, allora vota a destra, se uno pensa anche agli immigrati e al lavoro mica tanto vota a destra. La Chiesa è anch’essa in questo “impiglio” di cronaca: il voto a destra le conviene come istituzione ma alcuni valori di destra, della destra nel cristianesimo non ci stanno neanche a ficcarli a forza. Per cui la Chiesa che fa? Dà un colpo al cerchio e uno alla botte…

Cronaca “alta” e cronaca minima si intrecciano in questa Italia pre-elettorale. Fini dice che: “Il concetto di patria va ripensato in una dimensione multietnica”. Berlusconi e Bossi avevano appena spiegato dal palco di San Giovanni che: “I clandestini non ci sono più, sono stati bloccati…La sinistra li voleva per farli votare appunto per lei, la sinistra che gli italiani non votano più”. Anthony Bohaene, immigrato ghanese, ha chiamato suo figlio “Silvio Berlusconi” come ringraziamento votivo per aver ottenuto la grazia del permesso di soggiorno. Destra e sinistra ci sono eccome e le loro vie sono infinite, anche se per nulla imperscrutabili.

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